C’è un episodio della serie tv “Friends”, quello degli stivali di Monica – per darvi delle coordinate, siamo verso la fine dell’ottava stagione – in cui Phoebe fa carte false per scroccare alla moglie di Sting (nella puntata interpretata dalla vera moglie di Sting, Trudie Styler) dei biglietti per il concerto che l’ex cantante dei Police terrà in un locale di New York sfruttando il fatto che Ben, il figlio di Ross e della sua ex-moglie, è in classe proprio con il figlio di Sting e che tra i due bambini non corra buon sangue. Phoebe si finge la madre di Ben e si presenta a casa di Trudie con il pretesto di trovare un modo per superare le divergenze a scuola ma la truffa viene sventata in un batter d’occhio. In realtà Sting non fa nessun cameo, malgrado nelle puntate precedenti si vedano Sean Penn e Brad Pitt, entrambi giovanissimi, prestarsi ad altrettante comparsate nel telefilm e tutti si aspettino che l’englishman a New York, prima della sigla di coda, faccia un ingresso trionfale al Central Perk. L’unica traccia dei Police nella vicenda è la parodia di “Roxanne” che Phoebe canta rendendola “Ross can”, per motivare l’amico a intercedere con Sting e recuperare i biglietti, prima della decisione di procedere in autonomia. Ho ripensato a questo episodio qualche anno fa in occasione dell’incontro preliminare del liceo che mia figlia aveva – suo malgrado – scelto. Tra i genitori dei neo iscritti c’era un membro degli Afterhours, la band di Manuel Agnelli, ma per una volta la sorte non ha giocato a mio favore sulla composizione delle classi. Mia figlia e suo figlio sono stati inseriti in sezioni diverse, facendo svanire in un sorteggio avverso la possibilità di diminuire i gradi di separazione tra il sottoscritto e quello che sarebbe diventato di lì a poco uno dei giudici più divisivi di X Factor. Resta quindi il rimpianto che non mi si sia aperta una nuova opportunità da musicista grazie alla frequentazione del genitore-afterhours, anche se – con il senno di poi – non sono sicuro che avrei valicato i confini della mia bolla, visto che in quattro anni ormai non mi è capitato con nessuno. Anzi, forse, da qualche parte nel web, c’è uno dei genitori degli effettivi studenti della classe di mia figlia che sta scrivendo un post come questo manifestando soddisfazione invece perché ha una figlia o un figlio che frequenta il liceo con la mia. Un caso improbabile ma perché non possiamo sognare in grande? Per questo dico a tutti voi di smetterla di rimanere nascosti nell’anonimato e, se volete davvero essere miei amici – anche solo per velleità opportunistiche – sentitevi liberi di scrivermi. Ho ancora qualche buco libero in agenda.