Dice Google che non può connettere Adsense con il mio blog perché fornisco “contenuti di scarso valore”. Ma come si permette? Volevo monetizzare – come dicono i resilienti e flessibili giovani imprenditori all’avvio delle loro startup digitali – questa mia coltivazione artigianale di idee strampalate offrendo l’opportunità a Google di piazzare in modo automatico qualche annuncio pubblicitario e farmi guadagnare in base al numero di esposizioni e click. Anche questa volta non potrò arricchirmi. E per fortuna che questo sito inizia con la lettera A, altrimenti avrei occupato l’ultima posizione in classifica anche in un ordine alfabetico universale. Chissà se esiste una specie di indennità per quelli che hanno il cognome che comincia per Z, una ricompensa per la pazienza profusa negli anni ad attendere il proprio turno e a sorbirsi tutte le altre lettere prima. Il mio cognome inizia per B e, non mi ricordo in che classe, c’è stato un anno in cui sono stato il numero uno. I prof davano un’occhiata al registro e mi chiamavano già dal primo giorno. Un disagio equilibrato, in parte, dal fatto che nei fantasiosi sorteggi tramite il numero di pagina del libro aperto a caso l’uno non risultava mai, nemmeno a seguito dei calcoli più elaborati. Mi accontenterei di una via di mezzo: un dignitoso riconoscimento da Google per tutto l’impegno che impiego nella fornitura di contenuti di alta qualità per il web e un cognome che inizia con G o con L, più facilmente rintracciabile.