Ognuno di noi ha una stranezza di quelle che non diresti mai, latente in secondo piano rispetto a ciò che siamo pubblicamente, al modo in cui gli altri si aspettano che uno così dovrebbe comportarsi, molto fuori dagli schemi nei quali siamo collocati e talvolta agli antipodi degli standard richiesti non solo per una persona normale ma anche all’interno dei parametri di originalità. Un elenco esauriente ma non completo include: il collega sfigato che si spara 42 chilometri in bici ogni giorno con ogni condizione meteo per recarsi al lavoro, la madre di famiglia con l’hobby del motocross, il meccanico che scannerizza i luoghi con il metal detector, il docente sado-maso, il responsabile commerciale che usa un nome e cognome d’arte perché quelli veri sono imbarazzanti, il programmatore che fotografa gli insetti, il fabbro che malgrado la corporatura da fabbro e le mani da fabbro suona il piano e canta pezzi di Baglioni, il panettiere che colleziona opere d’arte, il maestro che scrive su un blog, l’infermiere fumettista.