a questo punto se ne riparla dopo Natale

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In un futuro distopico ma dalle sconcertanti sfumature ucroniche una pandemia globale ha messo in ginocchio un intero sistema sociale ed economico e, di conseguenza, scolastico.

A seguito di una serie di efficaci provvedimenti di distanziamento sociale e di best practice di profilassi il contagio subisce un brusco rallentamento. Euforia ed entusiasmo dilagano tra la popolazione. Con l’approssimarsi della bella stagione la gente torna a riversarsi nelle strade e verso le località di villeggiatura in segno di rottura con le limitazioni alla libertà di movimento subite nel corso del lockdown vissuto lungo i mesi dell’emergenza.

L’autunno successivo riprendono persino le attività didattiche in presenza ma, vista l’urgenza e il continuo alternarsi di priorità, in modo piuttosto rocambolesco. L’espediente narrativo è alla base della sceneggiatura di ogni episodio di questa avvincente serie Netflix che presenta un finale diverso a seconda del provvedimento preso dal Ministero dell’Istruzione, secondo il trend imposto dalle fiction più seguite. Ecco l’elenco delle puntate della prima stagione:

1. Tutti gli studenti con la mascherina?
2. Non più di dieci studenti per ogni classe?
3. Dieci studenti in classe con la mascherina e gli altri dieci a casa?
4. Gli altri dieci a casa senza mascherina seguono le lezioni a distanza?
5. Si fanno i turni?
6. Non si fanno i turni?
7. Ci vogliono i banchi più piccoli?
8. Sul banco non ci sta il Castiglioni-Mariotti?
9. Le versioni si fanno solo da casa?
10. Si usa il vocabolario sullo smartphone che occupa meno spazio?
11. E i bambini della primaria?
12. E quelli che vanno in prima quest’anno?
13. E allora quelli dell’infanzia?
14. E il sistema scolastico finlandese?

E finalmente il colpo di scena, il primo giorno di scuola dopo settimane di dibattito. Giannino fa la quinta primaria e ha la mamma insegnante nella stessa scuola. La mamma a fine agosto ha superato con successo il test sierologico imposto dal ministero e si appresta a un nuovo anno scolastico pieno di incognite ma privo del personale per garantire non solo eventuali turni o imprevisti ma lo svolgimento regolare, quello a cui i cittadini erano abituati prima della pandemia.

Giannino – come molti bambini – ogni anno comincia con la bronchite a ottobre e gli passa a maggio. Il secondo giorno di scuola, dopo la mensa, gli viene misurata la temperatura che risulta di 38,5. La mamma/maestra è in servizio, per fortuna di Giannino ma per sfortuna di entrambe le classi. Il sistema sanitario mette in quarantena Giannino e tutta la sua classe con il corpo docenti, la mamma insegnante con i docenti colleghi e i bambini della classe in cui insegna.

I genitori degli alunni delle due classi, che avevano diffidato la Dirigente a spostare negli spazi dedicati all’isolamento i figli febbricitanti abboccando a una bufala diffusa su Facebook, vengono sottoposti a uguale trattamento dalle aziende in cui lavorano. Nel frattempo Google revoca la gratuità della piattaforma di didattica digitale che aveva messo a disposizione delle scuole e, con il sottofondo di una celebre hit heavy-metal, scoppia la rivoluzione.

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