Da qualche parte là fuori è stato anche il compleanno di Susan Janet Ballion. Dico anche perché ogni giorno è il compleanno di qualcuno, dal centro del mondo sino ai suoi confini. Decine o centinaia di migliaia di persone che soffiano per spegnere candeline su una torta in quantità variabile simultaneamente per celebrare quella cosa lì che festeggiamo tutti, una volta l’anno. Forse sono anche milioni, ogni giorno, ma preferisco non sbilanciarmi. Il fatto è che ci sono molti artisti che fanno i dispetti ai loro fan e pubblicano molti singoli che poi non inseriscono in nessun album, così quei pazzi che smaniano per la discografia completa di questo o quel cantante impazziscono per ricostruire a posteriori l’intera collezione. Pensate alla festeggiata di oggi, Susan Janet Ballion, e a pezzi come “Israel”, “Dear Prudence” e, appunto “Song from the Edge of the World”. Ma non dovreste avercela con lei, per questo, perché è in buona compagnia, e mi riferisco a canzoni come “Love Will Tear Us Apart” o “True Faith” e lo so cosa state pensando, e cioè che esistono le raccolte, ma non è la stessa cosa. Quindi buon compleanno fino ai confini del mondo, cara Susan Janet Ballion. Dimenticavo: se scrivete su Google Translate “Song from the Edge of the World”, il sistema vi dà come risultato “Canzone from the Edge of the World”, così togliendo “Canzone” viene “dal bordo del mondo”. Se invece scrivete Susan Janet Ballion, la traduzione è Siouxsie And The Banshees.