Non lo so, e potremmo chiudere qui la discussione. Posso però condividere qualche considerazione. La scrittura è una disciplina soggetta a diversi fattori. Uno dei principali è quello che uno scrittore fa quando invece dovrebbe scrivere e viene subito dopo la bravura, la personalità, le conoscenze, il marketing. Lo scrittore pulisce la lettiera del gatto? Porta la figlia alle sette del mattino al capolinea della metro per andare a scuola? Prepara le cotolette di pollo con il contorno di patate al forno o il risotto con la zucca? Si reca all’appuntamento fisso del martedì pomeriggio e venerdì pomeriggio con il furgone ambulante del fruttivendolo? Va alla Coop a prendere il latte? Stira per il resto della famiglia quando vanno nel panico perché non sanno cosa mettersi perché nessuno ha voglia di spendere un capitale in vestiti nelle mezze stagioni? E, soprattutto, fa un lavoro per assicurarsi un’entrata sicura che però gli porta via diverse ore al giorno? Ecco, fate una somma approssimativa di tutto questo tempo e scoprirete che cosa fanno gli scrittori tra un libro e quello successivo. La risposta è che ancora non lo so, perché se lo scrittore non riesce a scrivere il libro prima non lavorerà poi nemmeno a quello dopo e l’intervallo tra l’uno e l’altro non ha alcun parametro per essere calcolato.