Nella mia idea di aldilà ti restituiscono i soldi di tutti gli acquisti sbagliati, anche se non sai più che fartene. C’è uno sportello all’ingresso con un impiegato cassiere, uno di quelli che maneggia il contante, che fa il consuntivo e tira fuori dal cassetto la mazzetta di banconote che ti spetta. Peccato però per la mancanza di occasioni per spendere o mettere da parte quello che ti viene dato indietro. Basterebbe solo riaverli con qualche anno d’anticipo per farci una pensione con i fiocchi, di quelle che vai in Portogallo o a Tenerife e fai una vita più che dignitosa. Qui, nell’Italia ai tempi di Italia Viva, il potere d’acquisto non è dalla parte dei vecchi. C’è anche chi ai vecchi vorrebbe togliere il diritto di voto. Immaginarsi la conseguente trama di un teen drama da bamboccioni è un gioco da ragazzi (bamboccioni): in un futuro distopico e a tratti ucronico il Partito dei Giovani ha preso il potere e gli anziani sono stati concentrati negli stadi cittadini, come ai tempi del golpe cileno, con intorno l’esercito armato – formato rigorosamente da under 30 – pronto a passare per le armi il primo augias che manifesta rimostranze nei confronti del regime. In una situazioni così vorrei esprimere l’ultimo desiderio ed essere rimborsato di certi capi d’abbigliamento che poi non ho mai messo ma che, nel salottino di prova, mi sembrava potessero dare una svolta alla quotidianità. Tant’è che metto sempre magliette e pantaloni blu. Poi verrà il giorno in cui vestirò da anziano ma non riesco ancora a scovare i negozi specializzati in questo genere di abbigliamento. E non è una scusa per scampare al rastrellamento della Guardia Stellata.
C’è un film “I viaggiatori della sera” con Tognazzi (anche regista, credo) tratto da un romanzo di Umberto Simonetta dove gli anziani sono relegati in villaggi di “concentramento”.
Grazie, non lo sapevo. Lo cerco subito.