Non è mai troppo tardi per dare le risposte alle domande al cospetto delle quali, e a caldo, ci siamo avvalsi della facoltà di stare muti. Cose vecchissime, altre di poco tempo fa. Ogni tanto è bene approfittare delle possibilità che il recente condono tombale emanato dal nuovo governo ci mette a disposizione. Ecco quindi le prime venti:
1. No.
2. Alla seconda traccia del disco dei “Temple of the dog”, ma non sono stato io a prendere l’iniziativa.
3. Nel corso dell’estate tra la prima e la seconda liceo.
4. Diecimila lire.
5. Sì, una sola volta, ma ero davvero confuso.
6. Il prossimo dicembre.
7. Perché spero sempre che qualcuno lo noti e sparga la voce.
8. No ma mi piacerebbe molto. Il problema è che non so se ne sono capace.
9. Mia mamma.
10. Non ci penso minimamente. Sto ancora aspettando delle scuse.
11. Credo sia il mio punto di forza più utile. Riconosco il confine da non varcare e riesco a controllarmi perfettamente.
12. Sono stato io.
13. Loquerēris.
14. Perché avevo paura.
15. Non sapevo come dirtelo ma ora ho capito. Se ti va di scrivermi ti racconto com’è andata.
16. Preferirei di sì ma vedi tu.
17. L’ho nascosto tra i ferrivecchi accatastati nell’essiccatoio.
18. Un paio di volte alla Standa, ma solo per il gusto di vedere cosa si provasse.
19. No, mi spiace, e non so dirti il motivo. Sono cose che cambiano con il tempo, credo che non ci sia soluzione e non voglio vederti stare male.
20. Va bene, ci penso io.