La vicenda si è conclusa con il successo del comitato dei consumatori. La commissione si è arresa all’evidenza e tutti saranno accontentati. La vittoria del contenzioso ha ovviamente premiato non solo chi si è impegnato nella richiesta di modifica della normativa: d’ora in poi l’abrogazione ha validità universale. Che cosa cambierà realmente nella nostra vita quotidiana è difficile da prevedere e sarà evidente soltanto a partire dai prossimi giorni, quando una dopo l’altra tutte le rimostranze verranno evase dai diversi organi di competenza. Probabilmente si partirà dalle questioni più urgenti: Bolsonaro e l’Amazzonia che brucia, una crisi ambientale di carattere ecumenico che imporrà uno stop definitivo agli incendi che stanno divorando il polmone del pianeta. I paesi le cui condizioni economiche, politiche e sociali causano i flussi migratori di massa potranno finalmente mettersi alla pari con l’occidente nel giro di ventiquattr’ore. La stessa scadenza è stata trasmessa come deadline per il cessate il fuoco agli stati impegnati in conflitti sia esterni che endogeni. Oltre ai pacifisti sono stati accontentati anche i desideri degli ambientalisti: la terrà dovrà infatti riportare la sua temperatura media ai valori precedenti alla rivoluzione industriale entro questa settimana. Ma non saranno solamente i macro-temi a essere risolti. I computer nuovi saranno distribuiti e le obsolete vasche da bagno sostituite dai moderni ed efficienti box doccia. C’è ancora qualche settimana per inviare i propri desideri alla centrale di smistamento e il responsabile URP ha dichiarato di avere risorse sufficienti per soddisfare tutte le richieste. Non resta che dar fondo alla nostra immaginazione e richiedere tutto quello che ci piace di più, fino a che l’attuale legislatura non cambi orientamento sulla questione.