È il 2025 e ai sudditi dell’Impero del Sol Levante è ancora vietato sottoporsi a tatuaggi di propria iniziativa. È il Ministero della Giustizia che impone solo agli autori riconosciuti di reati particolarmente invisi all’opinione pubblica di marchiarsi la pelle con un disegno o una scritta che simboleggi ciò per cui sono stati condannati, in modo che il crimine di cui si sono macchiati – è proprio il caso di dirlo – li contraddistingua indelebilmente per il resto della vita. Kiyofumi Takahata studia tecnologie applicate in un collegio di regime e sviluppa, lungo i suoi anni di formazione, un crescente dissenso con il pensiero unico dominante, agli antipodi dei fondamenti della ricerca scientifica basata sulla libertà di azione empirica. La scoperta e conseguente divulgazione di una rivoluzionaria teoria sul comportamento della materia, in grado di sconvolgere l’economia dell’Impero e ridurre la corrotta classe dirigente sul lastrico, attira sullo scienziato le ire dell’imperatore. Dopo l’arresto e i successivi dieci anni di cella di isolamento, Takahata si innamora di Jenny e cerca di gettarsi il passato alle spalle cancellando dalla sua pelle la formula di cui era l’inventore – e che al termine della detenzione gli era stata tatuata sul braccio sinistro – con un comune rasoio da barba usa e getta che Jenny utilizzava per togliere i pallini dai suoi maglioni di lana di bassa qualità. Mentre un movimento di ecologisti radicali riesuma le ricerche scientifiche di Takahata come unica via per salvare il pianeta dall’implosione imminente dovuta a un riscaldamento globale definitivamente fuori controllo, i servizi segreti si mettono alle calcagna della coppia per prevenire i contatti tra lo scienziato e i mass media. Takahata e Jenny riescono a dileguarsi trovando rifugio in un campeggio di proprietà dell’ex calciatore italiano Nicola Berti fino a quando un drone della milizia governativa non li scova e tenta di annientarli con una micro-bomba lanciata sul materassino della tenda in cui dormono. Takahata ha il sonno leggero, sente l’ordigno rimbalzare sulla plastica e lo scaglia prontamente in mare, facendolo esplodere lontano e svegliandosi dall’incubo, sotto gli occhi compassionevoli della moglie, nel suo letto di casa al rientro delle vacanze in Sardegna.