a una discesa all’andata corrisponde una salita al ritorno

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Alla fine è meglio una bella corsetta in pianura, per evitare brutte sorprese. D’altronde lo sport è ispiratore di metafore a non finire. Ci penso ogni volta che mi metto in strada al di fuori dei miei abituali circuiti milanesi. Prendo prepotentemente velocità scendendo ma poi basta un runner che arranca nella direzione contraria a ricordarmi che al ritorno ci sarà da soffrire, per di più con tutti i chilometri già corsi nelle gambe. Sono molti gli studi che hanno provato che l’ossessione nel fare le cose è una prerogativa tutta maschile. Ora non ho nemmeno un link sottomano ma potete fidarvi, l’internet non ammette le fake news. Per farvi un esempio, Marco si attrezzava di tutto punto spendendo fior di quattrini a ogni nuova passione che coltivava. Milioni di lire per camere e obiettivi quando si è messo a fare il fotografo e quando si è dato all’archeologia di frodo non vi dico quanto ha speso per il metal detector professionale. Il punto è che ogni volta che qualcosa o qualcuno mandava all’aria i suoi piani per un’uscita dedicata all’una o all’altra disciplina, diventava una bestia e ai struggeva nel senso di colpa. Chi di voi maschi non si è mai comportato così scagli il primo cardiofrequenzimetro. Per questo non dovremmo essere così metodici nei nostri passatempi. Io ho provato a saltare qualche allenamento rispetto al programma che avevo pianificato e gli obiettivi da raggiungere e vi assicuro che non è successo nulla.

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