Sul TG2, qualche sera fa, hanno mandato in onda un servizio sulla passione degli italiani per gli orti. Da quelli che si fanno l’orto sul balcone con qualsiasi recipiente in cui gettare i semi agli orti comunali fino ai fanatici che sfruttano ogni terreno libero anche a ridosso di strade e autostrade e potete immaginare la qualità di quello che cresce. Il punto è che la musica di sottofondo del servizio sugli orti trasmesso dal TG2 era “Lullaby” dei Cure. Mi sono subito precipitato a rileggere il testo della canzone per trovare il nesso tra le immagini e il sonoro. Forse i ragni ma mi sembra molto strano. Forse Robert Smith ha un orto in giardino e si diletta con pomodori e zucchine. Oppure esistono tecniche per migliorare la resa delle coltivazioni che prevedono la diffusione di musica post punk o dark. Altro che la rotazione. Però si tratta di una teoria che non regge: se così fosse, casa mia sarebbe invasa dalla vegetazione e il mio condominio sarebbe conciato peggio della foresta amazzonica. Non resta che ammettere che chi ha scelto “Lullaby” dei Cure per commentare riprese di orti urbani si è mosso un po’ a cazzo. Ma siccome non voglio passare per uno che critica e basta, ecco il mio consiglio agli amici del TG2. La prossima volta che parlate di orti, provate con questa.