“Dimostra che sei un essere umano: 1 + 7 =” stava scritto nella pagina di login della sua giornata. Vito vacillò pensando agli alunni a cui insegnava matematica: la prassi vuole che, al momento dell’interrogazione, sia meglio non incrociare lo sguardo del professore. Se l’Internet si accorge quello che non sappiamo, pensò, il rischio è di perdere tutto. Fuori dal conto corrente, dalla modulistica per il piano ferie, addio spesa online, discussioni con gli amici, elezioni, navigatore satellitare e informazione. E se i captcha ci chiedessero di tradurre un brano di Seneca, di risolvere una disequazione, le date delle battaglie della Guerra dei Cento Anni o i passaggi in lingua originale del testo di un canto della Mongolia?