Cari amici di Netflix date retta e me e lasciate perdere tutto quello che state facendo. Concentrate i vostri investimenti per coinvolgere i migliori registi americani del mondo (ci siamo capiti) e ditegli che se vogliono fare veramente il botto devono creare serie TV partendo dai classici della letteratura italiana. Eccovi qualche spunto:
– una serie di mondi sottosopra e ultraterreni ricchi di storie da ripercorrere per uscirne sani e salvi con guide d’eccezione, una specie di “Stranger Things”, per farci capire
– saghe con mix tra guerre di religione, follie dovute a tradimenti amorosi, epica a bizzeffe e vicende di casate nobili così avvincente da far risultare insipida “Game of Thrones”
– storie d’amore che prima che vadano a buon fine ci si mettono in mezzo ostacoli di ogni tipo: poteri corrotti, chiesa, mafia locale e persino epidemie di lebbra, un mix tra “Suburra”, “True Detective” ma in salsa romantica
– format di episodi con numerose storie a sé raccontate da una brigata di sette ragazze e tre ragazzi che si rifugiano mentre una terribile catastrofe si abbatte nella città da cui provengono, una roba che quelli di “Black Mirror” se la sognano.
Ve ne vengono in mente altre?