Il recente trionfo pilotato dal complotto anti-grillista dell’élite contro la gente che ha visto Mahmood vincere a Sanremo è solo l’ultimo caso. La storia della musica è zeppa di testi di canzoni in cui l’interprete chiede “come va” o “come stai” a un indefinito interlocutore, avviando un dialogo che, al momento, non ha ottenuto ancora nessuna risposta. E come vuoi che vada, ci verrebbe da incalzare così ogni autore che ha rilasciato, nel tempo, questo quesito nell’universo probabilmente nella speranza che qualcuno abbia la voglia di munirsi di carta e penna e restituire al mittente un feedback retorico. “Va peggio, va meglio, non so dire, non lo so” è la risposta più intelligente che sia mai stata data conformemente a qualche strana posa. Ma, CCCP a parte, proviamo a fare un po’ d’ordine e vediamo qualche esempio in cui la fatidica domanda è un elemento fondamentale della lirica di un brano. Se vi viene in mente qualcos’altro, nei commenti c’è spazio per tutti.
Dalida – Ciao come stai
Garbo – Cose veloci
Albano e Romina – Cara terra mia
Premiata Forneria Marconi – Come ti va?
Sfera Ebbasta – Tran Tran
Mudimbi – Il Mago
Shade – Bene ma non benissimo
Ligabue – Tutti vogliono viaggiare in prima
Mahmood – Soldi
per finire con il classico dei classici: Oye como va