Il rischio che corrono quelli come me che entrano all’improvviso nel mondo della scuola pubblica è di farsi soverchiare dalla smania di collezionare gli svarioni che prendono gli alunni in un “io speriamo che me la cavo” all’ennesima potenza. Un filone che non solo, nel 2019, oramai lascia il tempo che trova (anche se sui social oggi farebbe faville) ma che in tutta sincerità trovo irrispettoso nei confronti dei ragazzi. Certo qualche aneddoto è bello succoso e sono certo che, raccontato, farebbe sorridere un bel po’ di amanti del genere. La matematica è una materia che non è seconda a nessun’altra, da questo punto di vista. Un genere spin-off e magari più divulgabile senza sensi di colpa potrebbe riguardare gli interventi che mi vengono richiesti dai colleghi. Gestisco il laboratorio di informatica e tutto l’equipaggiamento digital della scuola e questo fa di me un tecnico specializzato per ogni dispositivo funzionante a elettricità. Non a caso la maggior parte delle volte in cui vengo interpellato perché, a detta dell’insegnante che ha bisogno, non funziona niente, è perché il portatile della classe non è collegato alla presa elettrica e la batteria ha esaurito la carica, oppure perché il cavo USB del disco removibile che contiene il supporto a tutte le lezioni è inserito nella presa di rete, o il touch della lavagna interattiva è staccato, le casse spente, il volume del computer a zero, lo schermo del pc esteso sulla LIM anziché duplicato, la modalità aereo che impedisce – giustamente – la connessione a Internet, il file Word non salvato prima della chiusura del programma, con una punta irraggiungibile di una collega che, dotata di due multiprese, le aveva collegate reciprocamente una all’altra ma senza inserire nemmeno una delle due nella presa elettrica. Però ho pensato che ciascuno di noi, a suo modo, è un neofita di qualcosa e non è giusto burlarsi del prossimo. Sono sicuro, infatti, che da qualche parte esiste un blog in cui si raccontano gli aneddoti più esilaranti sul modo in cui gestisco la classe.
Non tarderanno a scoprire il tuo blog i colleghi della presa staccata e allora dovrai fuggire fino a plus3gmt se vorrai farla franca.
Però sulle perle dei ragazzi hai un po’ tirato il sasso e nascosto la mano come si suole… e non si fa, non si fa.