Con una combinazione di tasti schiacciati simultaneamente per digitare la chiocciola dell’indirizzo e-mail (avete presente vero?) la moglie di un amico ha fatto sparire da Chrome tutte le password memorizzate nella cronologia di navigazione, qualche minuto prima di far cadere inavvertitamente (ma con danni irreversibili) sul pavimento un hard disk esterno contenente, oltre a vent’anni di mp3 scaricati, l’intero archivio fotografico e centinaia di giga di lavorazioni varie, l’unico file di Excel contenente le suddette password. Il mio amico, per non rimproverare la moglie, ha urlato ai quattro venti la sua rabbia spingendosi ai limiti della blasfemia. Prendersela con l’impalpabile è molto più costruttivo di un divorzio. Ma la cosa pazzesca è che, poche ore dopo, questo mio amico ha visto a teatro una struggente pièce sull’autismo e, al termine del monologo finale, ha singhiozzato in lacrime per dieci minuti abbondanti, rischiando di soffocare dalla commozione e ripristinando la naturale priorità delle cose. Siamo nell’età dei sentimenti contraddittori e questa sorprendente escursione emotiva non deve spaventare i soggetti a rischio. Speriamo non mi succeda mai.