Si riduce a vista d’occhio l’età media dei preadolescenti che passano direttamente dalle sigarette al lancio in aria della bottiglietta di plastica piena a metà d’acqua nel tentativo di farla atterrare in piedi, alla faccia delle droghe leggere e a controprova di quale sia la fascia soggetta maggiormente a rischio. Un fenomeno che dilaga insieme a un paio di pericolosi comportamenti ai quali i nostri figli sono esposti: il balletto in tre tempi eseguito con le anche e il tormentone di take the L – anch’esso ispirato da Fortnine – portato alla ribalta da uno dei calciatori del momento. Se operate con i ragazzini a rischio trap, e mi riferisco a quelli tra gli otto e i tredici anni, mettete come priorità uno l’impegno per evitare che i più giovani si possano trovare da soli, senza nulla da fare e con una bottiglietta da mezzo litro d’acqua a disposizione. D’altronde che il diavolo trovi lavoro alle mani oziose lo dice persino la bibbia, quindi il mio consiglio è – piuttosto – fornir loro dei contenitori di vetro per le bevande perché, anche se il rischio che si feriscano tutto sommato sussiste, andati in frantumi la prima volta si avvera il detto a proposito del bel gioco che dura davvero poco.