Il mestiere di insegnante di scuola primaria consente anche di riciclare molte delle cose appartenute ai propri figli nel corso del loro ciclo scolastico e poi abbandonate perché superate, obsolete o poco adatte alle classi successive. Per esempio ho riesumato una cartellina un po’ più grande del formato A4 di Winnie The Pooh che utilizzo come raccoglitore dei lavori di arte e immagine. Nessuno ha criticato la mia scelta, risulta perfettamente in target con le persone con cui sono in contatto sul posto di lavoro e mi permette di avere qualcosa a cui sono affezionato sempre con me. Di certo non avrei mai potuto utilizzarla per il lavoro che facevo prima.
Non solo. Mia figlia ha smesso con il disegno tecnico dopo la terza media, quindi mi sono appropriato di compasso e squadrette. Alcune cose, però, ho deciso di comprarle nuove perché non vedevo l’ora di dotarmene. Ho acquistato un capiente astuccio della Eastpak per contenere l’insostituibile Bic Multicolore, la matita rossa e blu, i miei inseparabili Tratto Pen che però uso poco perché l’inchiostro è troppo forte e con certi quaderni va a compromettere la facciata sottostante a quella su cui si scrive, un set completo di mini-evidenziatori, la matita in grafite, quella con le mine ed è un peccato che sia fuori produzione la ricaricabile Minamì altrimenti mi sarei comprato anche quella. Poi ho la gomma, il temperamatite, un righello, un paio di biro avute in regalo come gadget dai clienti dell’agenzia in cui lavoravo prima, un pacchetto di post-it brandizzati Blackberry fatti a nuvoletta che fanno impazzire i miei alunni e un bel po’ di graffette colorate che uso quando devo raccogliere insieme i fogli protocollo delle verifiche con le schede fotocopiate corrispondenti.
L’equipaggiamento comprende anche un cordino arancione per gli occhiali da lettura che mi consente di tenerli sempre appesi al collo. L’ho preso coloratissimo perché hanno la montatura grigia e quando li poso sul tavolo non li vedo e dovrei munirmi di un paio di occhiali per trovare gli occhiali. Infine i miei ex colleghi mi hanno regalato una bellissima e praticissima borsa in pelle da maestro che uso per portare avanti indietro i libri da casa a scuola. Tutto ciò può sembrare una trovata situazionista ma vi assicuro che invece no, è un approccio sincero e il fattore estetico è puramente secondario a quello funzionale. Vi ho convinto?