Quest’anno mi piacerebbe andare a una festa di quelle con la musica in cui si balla tutta la notte, per capodanno. Dev’essere però una festa con la gente che dico io e, soprattutto, con la musica che dico io. Metterei una playlist senza tempo, canzoni belle che vanno dal rock primordiale di Chuck Berry a “Fall Asleep” delle Big Joanie che è uscito qualche settimana fa. Porterei i dischi, insomma, e per fortuna che ci sono gli mp3 altrimenti dovrei andare alla festa con il furgone e farmi aiutare da qualcuno a trasportare tutti i 33 giri. Basterebbe una chiavetta, un pc e un buon impianto potente. Poi ci sono programmini che ti permettono di mixare i pezzi, certo il risultato rispetto ad avere un bravo dj che sa scegliere in base alla velocità è ben altra cosa. Mia moglie ed io ci siamo detti proprio che ci piacerebbe, quest’anno, aspettare l’anno nuovo così. Ma è chiaro che si tratta di uno scenario impossibile. Intanto perché dovevamo svegliarci prima, ma anche se fossimo in tempo non esisterebbe da nessuna parte una festa con le condizioni per persuaderci a partecipare. Nessuno propone feste così, nessuno metterebbe mai la musica che metterei io. Ed è anche troppo tardi per organizzarla in prima persona. Non saprei né trovare una location né dove iniziare per organizzarla. E poi, soprattutto, chi invitare? Quindi niente, quest’anno mi accontenterò di una formula consolidata. Qualche amico a cena e poi il classico blob riassuntivo dell’anno su RaiTre. Pensate che palle avermi come ospite.