La vita è fatta anche di colpi di spugna. Un trasferimento all’estero o in un’altra città, un divorzio, un lutto. Sono molteplici le cause che ci fanno fare piazza pulita della nostra vita precedente. Si volta pagina volontariamente o per motivi di forza maggiore. Ciò che ne consegue è tutto nelle mani di chi si è sottoposto a questa personale rivoluzione. La gamma varia da chi riesce a tenere i contatti con il passato a chi resetta completamente le relazioni. Poi ci sono gli strascichi, quelli che non riescono a liberarsi di qualcuno ma lo vorrebbero più di ogni altra cosa, quelli che calendarizzano le frequentazioni in modo da non lasciar passare troppo tempo tra un incontro e quello successivo per alimentare la fiamma dell’amicizia. Quello che è certo è che ogni colpo di spugna, volente o nolente, ci mette a disposizione un’opportunità senza confronti che è ricominciare. Ricominciare è una pratica che ha sia pros che cons, come dicono gli inglesi. Se partiamo dai contro, ci sono le cose nuove da imparare, questo indipendentemente dall’ambito in cui avete operato il vostro cambiamento. Ci sono le dinamiche su cui assestarsi. Molto spesso c’è anche un nuovo linguaggio da imparare, un nuovo gergo, nuovi termini tecnici, acronimi da risolvere, i parametri entro i quali regolare gli standard di ironia in modo da non risultare offensivi e così via. Gli ambienti con cui familiarizzare e gli spazi da controllare per vivere al meglio. Per non parlare delle persone da imparare a conoscere, dalle nuove relazioni da costruire. Con il fattore umano, però, siamo a cavallo tra i contro e i pro. Ricominciare consente infatti di evitare gli errori commessi l’ultima volta, fare tesoro dell’esperienza, mettere in pratica quello che prima non era possibile fare. I colpi di spugna sono molto dispendiosi dal punto di vista emotivo ma poi, una volta svalicato il passaggio tra il prima e il dopo, c’è un panorama infinito tutto da scoprire ed è lì che ci aspetta. E questo è molto motivante, anche se genera un po’ di agitazione. Da dove si inizia?, chiedono i più sprovveduti come me. Ecco. Non so se si è capito ma ho cambiato lavoro, e, se devo essere sincero, un po’ di paura ce l’ho, ma le aspettative sono molto alte.