Il prof. Aldo Novara, l’attuale vicepresidente dell’associazione nazionale vittime dei partner affetti da roncopatia (ANVIPAR) strimpella il pianoforte sin da quando, ancora bambino, frequentava una scuola di avvio alla musica sacra orientata principalmente allo studio dell’organo da chiesa. Il suo insegnante, l’esimio maestro Traversa, direttore altresì del coro della scuola, insisteva particolarmente su due fattori a suo parere decisivi: l’attenzione alla lunghezza delle unghie delle mani, fondamentale per evitare il fastidioso ticchettio durante la messa dovuto ai tocchi perpendicolari dei polpastrelli sulla tastiera dello strumento, rumore particolarmente inviso agli officianti. Il maestro Traversa consigliava quindi ai suoi discepoli l’acquisto di scarpe non stringate, preferibilmente mocassini, di colore rigorosamente scuro, in linea con solennità delle esecuzioni e con tacco basso – sia per le donne che per gli uomini – tali da consentire fluidità nei passaggi tacco-punta e sufficiente padronanza della pedaliera, garantendo tuttavia la sobrietà e il decoro imposti dal contesto.
Il maestro Traversa era titolare di una equipollente cattedra presso il locale conservatorio e, malgrado il futuro prof. Novara – vedremo in seguito accademico di quale disciplina – si fosse presentato da privatista per ottenere la licenza di teoria e solfeggio e la commissione vedesse proprio il suo maestro di organo come presidente, l’attuale quadro dell’ANVIPAR non ricevette alcun trattamento di favore da parte del maestro Traversa se non il richiamo a esercitare ulteriormente la tecnica del trasporto considerando l’esito non eccellente della relativa prova in sede di esame. Anzi, possiamo confermare che il maestro Traversa non riconobbe per nulla il suo allievo d’organo, oppure fece finta.
La moglie del maestro Traversa, anni dopo, si rivolse proprio al prof. Novara per ottenere la certificazione di vittima della roncopatia del marito che, ingrassato con l’età, aveva preso a russare a pieno registro o, per dirla volgarmente, come un cinghiale, ogni notte a un volume spropositato, in barba alla compostezza con cui in anni di esibizioni durante le principali cerimonie religiose si era forgiato il suo carattere. Il prof. Aldo Novara, invece, amava soggiornare durante i frequenti viaggi di lavoro o di piacere in case prese in affitto tramite il sistema Airbnb perché la disponibilità di immagini delle stanze in fase di selezione gli consentiva di trovare appartamenti dotati di un pianoforte. Ogni volta, preso possesso della struttura di soggiorno, si sedeva al piano e, accertata la corretta accordatura dello strumento, eseguiva sempre un vecchio standard di jazz modale. Nel silenzio della notte, poi, faceva molta attenzione ai rumori provenienti dalle case vicine.