Un incipit acchiappaclic che si rispetti non dovrebbe inanellare parole come diarrea o emorroidi ma nemmeno perdite o prostata. Chi si occupa di SEO e SEM si metterebbe le mani nei capelli o almeno io me ne guarderei bene dal leggere un articolo che comincia così. Allora proviamo un approccio diverso: per gli spot televisivi, tolti quelli ideati per i settori in cui gira la grana ovvero telefoni, automobili e industria alimentare, si sta sempre più raschiando a creatività il fondo del barile. Pesa il fatto che la maggior parte di quello che interrompe i film sul più bello riguarda i problemi di salute degli anziani perché gli unici che non hanno Netflix, alla fine, sono rimasti solo loro e i palinsesti delle reti Mediaset sono creati a loro immagine e somiglianza. Allo stesso tempo anche il marketing universale si è accorto che, al momento dei consigli per gli acquisti, il dito sul telecomando è rapidissimo, quindi tanto vale realizzare pubblicità per la tv con approssimazione qualitativa. Ultimo fattore da tenere in considerazione prima di esprimere un giudizio sullo spot dell’Urogermin Prostata che vi sto per mostrare: comunicare prodotti che hanno a che fare con gli apparati escretori (anteriori e posteriori) è sempre complesso, e ve lo dice uno che per lavoro deve tessere le lodi di cose come le termocamere o i router. Dello spot dell’Urogermin Prostata mi ha colpito il bambino-statua che tiene in mano il suo cosino provando sollievo e piacere come è giusto che sia, tenete conto che dopo decenni di pratica posso confermarvi che l’esperienza è realmente appagante. Non c’è nulla di male e non si diventa ciechi. Come si legge nello spot “funziona! E si vede!”. Poi ci si rende conto che la cascata d’acqua usata come background per il putto onanista – che io che sono malizioso ho colto solo in un secondo momento – molto didascalicamente rimanda a ben altre evacuazioni così il cerchio si chiude. Visto che il buonismo è sulla bocca di tutti possiamo valutare complessivamente lo spot dell’Urogermin Prostata come simpatico ma, per chi è uso ai metasignificati televisivi, ci si arriva solo dopo un bel po’ di riflessione, ampiamente dopo i dieci secondi del video che è un tempo che in certe situazioni non è assolutamente ammesso. Nell’insieme comunque fa venir voglia di fare pipì, anche senza integratori.