Sarebbe bello e forse anche utile poter disporre di un sistema di visualizzazione in realtà aumentata tale da permettere di tenere sempre sotto controllo quali sono gli argomenti più discussi in rete. Ovviamente intendo a dispositivi spenti, non so se mi sono spiegato. Provate a immaginare una specie di proiettore di ologrammi che trasmette, ovunque ci troviamo, delle nuvolette colorate con dentro scritto il thread del momento. Il problema, infatti, è che quando vi incontrate con qualcuno difficilmente vi mettete a discorrere degli stessi temi sui quali intervenite su Facebook. Invece, grazie a questa sorta di post-it virtuali, risulterebbe facile avere sempre sotto controllo le grandi discussioni del momento. Già mi vedo quali titoli potrebbero contenere questi macro pop-up ora: il curriculum di Conte, la bambina chiamata “Blu” dai genitori, Young Signorino, le parodie di Young Signorino, i dieci dischi, gli incipit delle opere di Philip Roth. Ormai però risulta chiaro che avere le informazioni non implica la conoscenza. Si può peraltro affrontare il tema della sostanziale differenza tra ciò che è e ciò che è digitalizzato proprio attraverso la metafora di ciò che è e ciò che è digitalizzato, e andare al dunque è più semplice che tentare di spiegarlo. Sottrarre due a tre tramite il calcolo dà uno, sottrarre due a tre su un’immagine digitale con il testo dell’operazione dà come risultato ancora tre, non so se mi sono spiegato ma dubito. Allora veniamo al punto: l’idea delle cose è diversa dalla cosa in sé. Ancora un esempio pratico? Ascoltare la radio appena svegli la mattina è una consuetudine che, a raccontarla, suscita desiderio di cimentarsi allo stesso modo. Mi tiro su dal letto, accendo l’apparecchio (qualunque esso sia, qui i media fisici o digitali non fanno differenza) e mi metto in moto grazie a una selezione musicale pensata per darmi la carica per l’intera giornata. La realtà è ben diversa: alla radio trasmettono solo musica di merda e in più proliferano presentatori pessimi che parlano di cose che non interessano a nessuno. A quel punto è meglio cercare un canale di notizie che magari aggiorneranno su temi quali il curriculum di Conte, la bambina chiamata “Blu” dai genitori, Young Signorino, le parodie di Young Signorino, i dieci dischi, gli incipit delle opere di Philip Roth.