Quelli che tra la folla si guardano di più in cagnesco sono i cinquantenni che si osservano reciprocamente per verificare chi sembra più anziano dell’altro e non sono per nulla rare le risse perché a volte le occhiate si fanno più insolenti e a perdere la pazienza è un attimo. Si studiano l’uno con l’altro e pensano chi dei due ha i capelli più grigi, chi è quello più in forma, chi ha un portamento più giovanile e chi trasmette maggior autorevolezza senile pur non perdendo il fascino del quarantenne che non è più. Ci sono poi quelli che a cinquant’anni stanno per iniziare un nuovo lavoro e così cercano se stessi nei lineamenti degli altri per capire che impressione faranno nella nuova mansione non più giovanissimi. Perché se è vero che certi lavori a un certo punto non ce la si fa più a svolgerli, perché si è troppo avanti con l’età e in quel ruolo facciamo ridere i polli, è altresì sacrosanto che per ripartire da zero anche con cose più adatte comunque è meglio non passare per uno che si accinge a una nuova avventura in uno stadio della vita in cui invece sarebbe più conveniente cominciare a tirare i remi in barca, insomma una sorta di primiparo attempato ma in versione professionale. La battaglia è nel pieno ed è per questo che vi conviene girare con uno scudo per ripararvi dalle attenzioni di fuoco che si lancia quel tipo di gente. Li senti chiedersi se Tizio può essere del 66 o del 70, se Caio con la barba di un giorno ha l’aspetto dimesso allora sembra un avanzo di ospizio o se Sempronio, così canuto, è fuori gara. E voi che di anni ne avete di meno comunque tenetevi pronti: la sfida non risparmia nessuno, vi consiglio di arrivare preparati.