Non dovremmo smettere mai di dire le cose con le canzoni degli altri. Lo so, è un modo un po’ adolescenziale di affrontare le cose ma si tratta di un sistema stramaledettamente efficace per comunicare quello che non riusciamo. Bisogna però imparare anche a saper ascoltare gli altri, in questo gioco melodico e armonico delle parti. Siete capaci a capire gli aspetti più o meno superficiali delle persone da quello che vi fanno sentire? Con i figli, con i vostri alunni e con i ragazzi in generale non so se è un metodo ancora in auge, e probabilmente a causa del modo in cui i giovani oggi intendono la musica oggi possiamo considerarlo più che obsoleto. Io sono dell’idea che sia sempre meglio provare, sempre se poi ascoltare le canzoni che ci sono in giro con l’orecchio da anziani che abbiamo sia possibile. Dico questo perché ho sentito alla radio “Heroin” dei Velvet Undeground, che poi è un pezzo composto da Lou Reed, e mi ha riportato in mente un amico che non c’è più e che non faceva altro che metterla quando stava male.