Madonna che fastidio che mi dà quel pezzo di Madonna, la cantante, che comincia con il firulì firulà, e mi dava già fastidio quando era solo una canzoncina degli Abba con suono di firulì firulà che può rientrare negli standard di sperimentazione musicale a Stoccolma perché probabilmente richiama gli strumenti musicali amatoriali in legno e, sapete, con il legno in Svezia ci hanno costruito un capitale, altro che mobili componibili. Guardate la faccia compiaciuta che hanno Björn Ulvaeus e Benny Andersson mentre il firulì firulà si diffonde dal loro sintetizzatore:
Poi, merito dei campionatori, il firulì firulà è stato digitalizzato, tramandato ai posteri e i posteri, in questa occasione, hanno preso le sembianze non ancora rifatte dalla chirurgia plastica di Madonna.
Ma la cosa non è finita lì, nel senso che “Confessions on a Dance Floor”, l’album di Madonna che contiene “Hung Up” che è tutto un tripudio di firulì firulà, pur essendo del 2005 ha avuto tempi molto lunghi di celebrità tanto che, non so per quale congiuntura astrale, ogni volta che entro alla Coop per fare la spesa quella specie di Radio Coop che diffonde la musica nel supermercato, quando mi trovo nei pressi dello scaffale con i legumi in scatola, trasmette proprio quella hit di Madonna e non so se accade perché la Coop ha una sorta di convenzione con il firulì firulà come ce l’ha con i ticket restaurant.
Quel suono di sintetizzatori che imitano i flautini poi campionati per farne un successo mondiale di musica da discoteca commerciale sono molto fastidiosi nell’ambiente della grande distribuzione, il timbro del firulì firulà trasmesso a quel volume ti sento/non ti sento ogni volta mi fa passare la voglia di terminare la spesa e mi precipiterei fuori dal supermercato a mani vuote. Il mio appello va quindi ai dj di Radio Coop, o come si chiama: cancellate dai vostri palinsesti ogni traccia di firulì firulà, vi prego. Dei firulì firulà si può fare anche a meno.