Durante il “One Pound Day” i dipendenti dello store londinese – per lo più ragazze addette alle vendite e qualche eccezione di sesso maschile – possono fare incetta dei capi rimasti dalle vecchie collezioni a prezzi stracciati, anche se nel settore dell’alta/media moda ogni metafora sulla qualità degli abiti è fuori luogo. Leila ha fatto man bassa l’ultima volta. Ha speso quasi cinquanta sterline e ora deve assolutamente rimettere in ordine il guardaroba. Tra tutti gli acquisti, quello che spicca è quel “maglioncino stupendo che è un po’ più corto davanti, un po’ più lungo di dietro e tutto di lurex e che ha il collo che sembra che si stacchi, è inutile che te lo descriva perché questa collezione la conosci”. Leila oggi è a Milano ma non si tratterrà più di due giorni. Vive da anni in UK ed è in quella fase in cui si inizia a parlare meglio l’inglese che la lingua madre. E proprio sua mamma, che insegna italiano, le fa notare ogni volta il modo approssimativo con cui si esprime con lei. A peggiorare il tutto c’è anche il fatto che nello store del famoso stilista in cui lavora ci sono colleghe di tutte le parti del mondo e insieme hanno sviluppato un lessico famigliare che mescola almeno sette lingue diverse. Italia, Giappone, Germania, Turchia, Brasile, Francia e Venezuela. Oggi Leila fa il viaggio verso Milano con la sua amica che invece è rimasta ben inscritta nel quadrilatero della moda e poi con me, seduto di fronte, anche se non ci conosciamo e non sa che sto seguendo la conversazione, così la prossima volta impara a regolare meglio il volume della voce. Stamattina però un intero comparto del vagone è off limits. C’è un ragazzo (italianissimo) senza fissa dimora che è salito sul treno chissà dove e si è addormentato con tutte le sue cianfrusaglie, rendendo la fila di sedili in cui è sdraiato e le zone limitrofe inagibili per la sua scarsissima igiene personale e, conseguentemente, ciò che ne deriva in termini di effluvi. Puzza come una carogna, per dirla in poche parole, ma non gliene faccio una colpa. Oggi il treno è gremitissimo, si fa a gara a chi ostenta più fastidio per l’odore forte e il contrasto con Leila e la sua amica non passa certo inosservato.