nemmeno fosse un qualcosa in surround

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A forza di sforzarsi ad ascoltare il prossimo c’è un sacco di gente che perde gradualmente la capacità di sentire. Essere comprensivi va a danno del comprendere le parole in entrambe le loro componenti del significante e del significato, così poi a furia di applicarci nell’arte dell’osservazione del labiale finiamo di diventare sordi del tutto e mettendo alla prova anche la vista, in questo frangente, siamo a rischio anche di miopia. Perdere i sensi, in questo senso, aumenta solo la sensazione che ogni giorno a una certa ora scatti un qualcosa, ci sia un passaggio a un grado successivo accompagnato da un’esperienza sublime, sempre più forte ogni giorno che passa, e che riassume tutta la vita, ogni volta con un valore crescente di intensità in più. Arriva più o meno sempre puntuale ed è così appagante abituarcisi. Tu abbatti le tue difese, lui si manifesta insinuandosi dentro e lasciandosi percepire in modalità sinestesica nemmeno fosse un qualcosa in surround, ti rapisce per poco meno di un istante, ti ritrovi chissà dove per così poco ma con tutto davanti a te e vorresti restare perché davvero, non c’è nient’altro di cui avresti bisogno, fino a quando il solito filo ti riporta allo stesso punto da dove ti eri allontanato finché poi, con uno strattone, non lo spezzi ma nessuno, una volta successo, è mai tornato indietro per raccontarlo.

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