E niente, ieri ho messo su la prima puntata della seconda serie e dopo un quarto d’ora mi sono addormentato. Ok va bene, era dopo pranzo di sabato e avevo accompagnato il risotto con un paio di bicchieri del bianco che avevo stappato per innaffiare il riso prima a inizio cottura. Ok va bene che ero cotto anch’io che sapete come funziona, io arrivo al sabato stanco come un ciuccio e vi invidio a voi che vi leggo su Facebook che un giorno siete all’inaugurazione di questo, la sera dopo partecipate a quell’altro e in mezzo vi sparate nove puntate di fila e il giorno successivo, freschi come una rosa, siete in ufficio a macinare fatturato. Il problema è più di basso livello. A me le serie mi annoiano. Mi sforzo perché se non le guardi al giorno d’oggi non sei nessuno ma mentre un bel film mi tiene con il fiato sospeso fino alla sigla di coda, i ritmi delle serie boh. Che volete farci. Anzi no, facciamo così, come si faceva ai tempo dei due fustini in cambio di uno. Vi do tutte lee nove puntate di Stranger Things e in cambio mi tengo “Le nostre anime di notte”, un bel film sugli anziani come me, tratto da un libro ancora più bello di Kent Haruf che vi stra-consiglio, e sempre in esclusiva su Netflix. Così siamo contenti tutti e non si addormenta più ness
Concordo in generale sulle serie che però sono anche un modo per passare del tempo con i familiari, allo stesso modo che la lettura di uno stesso libro per poi discuterne a tavola il sabato sera al pub. Tendo a non guardare le serie perché spesso hanno un’idea debole che viene diluita nel tempo. 13 e Falling skies non mi sono piaciute e le ho interrotte, Stranger things mi piace abbastanza, c’è un’ottima Winona Ryder ed è una serie più Spielberghiana di Spielberg.