La prima cosa diremo una volta che ci saremo ricongiunti, cari esseri umani che in milioni di miliardi avete abitato questo pianeta sin dalla sua nascita, con le sembianze che conosciamo noi o che abbiamo imparato sui libri di storia, è che voi che avete vissuto altre epoche non avete vissuto per niente, una consapevolezza frutto della sensazione di onnipotenza che dà il digitale. Cosa volete che sia aver messo a ferro e fuoco il Sacro Romano Impero, o aver contribuito alla rivoluzione americana ostacolando gli inglesi a Boston nel 1773 oppure aver aperto i cancelli di un campo di sterminio dopo la disfatta nazista rispetto alla possibilità di raggiungere in tempo reale chiunque sulla Terra con un tweet o applicare certi filtri ammiccanti alle foto di quello che ci apprestiamo a mangiare? L’occasione di confronto con gente che doveva correre a perdifiato per più di 40 km per dare la notizia della vittoria di una battaglia sui persiani, mentre a noi basta aggiornare uno status, confermerà l’opinione corrente per cui solo nel duemila e solo nelle zone raggiunte dalla fibra si giocheranno i destini del genere umano. Quante volte ci capita di pensare a come passano il tempo certe popolazioni del sud del mondo che vediamo alla tv mentre la pubblicità interrompe il nostro reality preferito. Oltre a crogiolarsi in una dimensione primitiva rispetto agli standard occidentali come fanno senza avere disposizione gli strumenti per condividere le loro esperienze di aborigeni o anche solo per farci sapere che stanno percorrendo distanze per noi inconcepibili per procurarsi un paio di pesantissimi secchi di acqua malsana e provvedere ai loro bisogni elementari? La vita in natura può essere comunque molto diversa da come ce la fanno vedere alla tele, anche se può sembrare strano ma nessuno prova più interesse per la natura dietro a questi dispositivi se non per riprodurla, anche solo con banali operazioni di copia e incolla. Vi dirò di più. Se siete arrivati fino a qui avrete capito che il bello di vivere in questi tempi è che posso passare per un intellettuale pure io.