Tranquilli. Lana Del Rey è perfettamente consapevole che la sequenza di accordi di “Get free”, traccia n. 16 del suo ultimissimo album “Lust fo life” che potete ascoltare qui sotto
è la stessa di “Creep” dei Radiohead. Nel mio mondo ideale il plagio non esiste ma è tutto uno scambio di citazioni e tributi nei confronti dell’arte più bella proprio a testimoniare alcuni concetti chiave della civiltà umana. Intanto che i capolavori altrui influiscono sulla nostra vita e sulla nostra arte e sono fondamentali per suggerirci i modi più appropriati per risolvere i nostri problemi, placare le ansie, trovare pertugi di speranza nel futuro, vincere la paure, sedare i turbamenti, accendere le passioni, lasciarci andare all’oblio. Questo funziona così per le persone normali, figuriamoci per una come Lana Del Rey che ha questo modo di fare sintesi di se stessa nella musica così caratterizzante. Possiamo anche dimostrare questa cosa per assurdo: che bisogno avrebbe una come Lana Del Rey di fare man bassa di un classico del rock per un mero tornaconto economico? L’album, che a me piace tantissimo, nasconde poi in un altro punto un palese richiamo a una hit dei Beatles, la sfida è aperta. Il primo che la trova, la riconosce e la scrive qui sotto vince una giornata con il suo blogger preferito, cioè io.
Anche Laura Boldrini è perfettamente conscia che il mondo androcentrico come lo conosciamo non si capacita del fatto che “Laura Boldrini dà un’immagine di solidità e di fermezza. Molto diversa dalla maggior parte delle altre politiche italiane: non è fascista, non indossa tailleur dalle tinte pastello, rassicuranti, non si mostra in topless nella stagione estiva, non è un’attrice mancata e non obbedisce ad alcun partito, la storia della sua vita è chiara, il suo impegno sociale è indiscutibile. Dunque è inaccettabile, è troppo“, come potete leggere in questa ottima analisi. Io Laura Boldrini la stimo tantissimo, è la personalità politica che mi piace di più e il fatto che sia un pugno in un occhio per l’antipolitica, i grillisti e il maschilismo imperante mi induce a essere ancora più solidale con lei.
D’altronde il modello che piace agli italiani è facile intuirlo dalla deriva ratajkowskiana che sta prendendo Maria Elena Boschi nel suo profilo Instagram. MEB si dev’essere finalmente messa nelle mani di un socialmedia-qualcosa-manager che l’ha convinta a mettere al centro della sua comunicazione i fattori che bucano il web, a partire dai dettagli come le cuffie dello stesso colore degli occhi, dopo una photoshoppata di sicurezza per portare a casa il risultato.
Nel frattempo si consolida uno dei veri volti dell’Italia che è già, un volto femminile che costituisce, ad oggi, l’orgoglio del nostro paese per la sua storia, il suo impegno, la sua serietà e il suo estro. Una vera giovanissima eccellenza che mette a terra palle a millemila km all’ora da un’altezza che noi umani non possiamo nemmeno immaginare. Mi riferisco ovviamente a Paola Egonu che, come potete vedere, sta diventando sempre più forte e brava. La prossima stagione giocherà a Novara: chi viene con me a vederla?
Prima l omaggio ai beatles ora addirittura un invito alla partita. Hai bisogno di amici? Anche io! Trovami un ristorante dove si mangi bene e vengo a trovarti. Sono simpatico, frizzante e da grande volevo fare lo scrittore americano (o l armonicista blues…) potremmo andare d accordo. Ah, sono eterosessuale.