ancora sui fenomeni da baraccone

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Hanno fatto tutti la stessa scuola d’arte drammatica, quindi ciascuno ha scelto la sua strada per poi ritrovarsi, anni dopo, con la stessa spossatezza di essere scelti solo per ruoli in linea con il loro aspetto fisico. Gloria, così in miniatura da sembrare affetta da nanismo, ha avuto un picco di celebrità interpretando una specie di fatina in una fiction messicana. Il suo ruolo, se avete visto qualche puntata, è appagante perché le basta un cenno con la testa per cambiare in meglio le situazioni, quegli escamotage tipo “Vita da strega” che i più scambiano per tic riadattati per scopi narrativi. Poi qualcuno del focus group ha fatto notare alla produzione che la sceneggiatura non stava in piedi: una fatina nana, come prima cosa, eserciterebbe un incantesimo su se stessa per dimensionarsi almeno a uno e ottanta, e come dar loro torto, quindi la serie è andata in vacca. Giuliano ha avuto invece problemi seri con la sua schiena così deforme. Con me si lamentava per il fatto che le t-shirt dei gruppi new wave che acquistava su di lui stavano malissimo perché le illustrazioni davanti tendevano sempre a stortarsi e l’effetto era l’opposto di quello voluto. Immaginate le pulsazioni elettromagnetiche di “Unknown Pleasures” che perdono la loro simmetria, mentre per i Depeche Mode poteva anche sembrare verosimile perché ricordo un loro video in cui ci sono degli effetti in cui le riprese sono tutte piegate. Pietro invece ha trovato un impiego da contabile ma oggi è in totale burn-out. Era dietro di me in coda al semaforo e potevamo sentirlo tutti cantare uno di quei brani melensi e appiccicosi dei Modà con l’autoradio a tutto volume. È passata di lì a piedi una ragazza che incontro ogni mattina in stazione (quella che mi saluta sempre chiamandomi Roby anche se non abbiamo nessun tipo di confidenza), aveva la figlia per mano mentre la accompagnava alla scuola dell’infanzia. Lei ha mimato la prossemica del cantante – che a mio giudizio identifica il punto più infimo della società contemporanea – interpretando il pezzo e la figlia, divertita, si è voltata verso l’auto di Pietro, che era la sorgente ufficiale di tutto quel baccano, e gli ha rivolto un saluto. Ma ho deciso che a Pietro non dico più nulla da quando mi ha confessato che vorrebbe rinascere con le sembianze una bella donna per provare l’ebbrezza del vero potere naturale e smetterla di osservare le parti del corpo degli altri ingrandite dalle lenti dei suoi occhiali da presbite, un vezzo che gli dà sempre più la nausea.

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