La gente crede che Marco sia matto perché ha delle pretese che non stanno né in cielo né in terra e ho provato le conseguenze di questa sua bizzarria sulla mia pelle. Marco ha rincorso per tutta la vita una fidanzata che si chiamasse Anna per tenere fede alla promessa fatta a Lucio Dalla di vivere il più possibile secondo le sue canzoni, questo molto tempo prima che Dalla ci lasciasse e, manco a dirlo, senza che Dalla sapesse nulla di quello che un suo fan volesse fare dell’eredità culturale e sociale dei suoi dischi. Controprova è che tutt’ora che Dalla non c’è più, e che quindi Marco potrebbe anche essere meno rigoroso su questo stile di vita tanto ormai è impossibile che Dalla lo venga a sapere, lui continua senza soluzione di continuità a farsi chiamare Gesù Bambino dalla gente porto o a vedere gente bere a una fontana che non era lui e potremmo andare avanti così per tutta la discografia di Dalla ma la storia verrebbe davvero troppo lunga. Vi prometto che un giorno userò questa storia come spunto per un romanzo, ma lo sapete che il web non perdona con le sue menate sul SEO e sul SEM e sui clic e che bisogna scrivere cose brevi perché gli analfabeti di ritorno si perdono alla quinta riga e che quindi, in questo post, è meglio andare al punto.
E il punto è che a Marco mancava la versione su vinile di “Come è profondo il mare”, e chi più di me sa quanto il non avere la collezione di dischi completa di quel gruppo o quel cantante possa essere frustrante. Marco ha passato al setaccio il web ma una copia a meno di pagarla profumatamente non la si trovava e Marco, che è ligure proprio come me, continuava a temporeggiare aspettando l’occasione buona per impilare l’ellepì oggetto dei desideri tra “Automobili” e “Lucio Dalla”, l’album omonimo del 79.
Ma Dalla non è l’unica fissazione di Marco. Marco prova anche un forte trasporto per le persone in genere. Ritiene che siano tutte indistintamente gentili, ha un’inspiegabile fiducia nel genere umano e non vi dico oggi con i social network e tutte quelle puttanate lì l’intensità in cui si manifesta questa sua predisposizione ai rapporti interpersonali. Avrete già intuito che Marco ha unito le due cose, Dalla e il trasporto verso le persone, pubblicando un post su Facebook in cui ha condiviso la mancanza del disco in questione con tutti i giri di parole con cui è abituato a chiedere le cose, tanto che poi alla fine le gente, che secondo lui è gentile ma solo perché non ha studiato latino e non sa che i due termini hanno la stessa etimologia ma, per i romani di un tempo, le due cose non erano affatto date per scontato e insomma, il senso non ci azzecca, dicevo che alla fine le gente non ha capito quindi nessuno si è fatto avanti a offrirgli la sua copia di “Come è profondo il mare”.
La storia finisce con Marco che aggiunge ai commenti alla sua richiesta su Facebook la foto del disco finalmente aggiunto alla sua collezione con un ringraziamento all’Internet che soddisfa i desideri ma non è proprio andata così. Nessuno gli ha regalato nulla. Semplicemente, per uno degli scherzi che fa il caso e che proprio con l’Internet si sono moltiplicati a non finire, proprio il giorno successivo a quando Marco ha chiesto se qualcuno aveva una copia di “Come è profondo il mare” in vinile di cui disfarsi, Amazon gli ha messo tra le cose che avrebbero potuto interessargli proprio il disco fresco fresco di ristampa su vinile a 180 grammi e anche a un buon prezzo, e Marco non ci ha pensato due volte. Ora la sua collezione è completa e a Marco le persone continuano a piacergli come prima, forse come piacevano a Lucio Dalla, come gli piacciono la luna e il cielo e il biliardo e la commedia americana e tutte quelle cose lì che magari, un giorno, sarebbe bello scriverci un libro.
Morale: se qualcuno ti chiede una cosa, Dalla.
nel dubbio, Dalla sempre