e adesso invece che cosa vuoi sentire?

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Una delle cose che mi affascina di più della musica è che ci sono periodi, giorni, ore e persino momenti in cui si ha voglia di ascolti a sé, molto spesso differenti e persino antitetici, ed è per questo che sarebbe interessante produrre dei grafici dove su un piano cartesiano ci sono tutti i generi e loro infinite sfaccettature del mondo e poi tutti i punti in cui ci troviamo quotidianamente per poi unirli e capire cosa viene fuori. Oggi sono da Dawn Penn e qualche minuto dopo mi va di immergermi nelle registrazioni approssimative e approssimativamente digitalizzate di un gruppo dark in cui suonavo a vent’anni, ma solo ieri sera ho messo su De André e nella pila di dischi che ho ascoltato negli ultimi giorni – mi piace lasciarli fuori scaffale per un po’ e quando la torre raggiunge un’elevazione a rischio per il vinile sotto metto tutto in ordine – c’è “The lamb lies down on Broadway”, il primo omonimo lp dei Duran Duran e persino “Tango” dei Matia Bazar. Oppure pensavo a quanto certi pregiudizi da cui ci lasciamo erroneamente guidare ci precludono cose interessanti.

Mi spiace, per esempio, essermi sottratto per così tanti anni all’ascolto di 90125 degli Yes, che ai tempi non potevo certo aggiungere alla mia collezione che imponeva solo musica di un certo orientamento. A proposito, se ascoltate la stra-famosa “Owner of a lonely heart” provate a pensare a quante canzoni si possono comporre con tutte le parti di chitarra che ci sono. Il mio preferito è l’arpeggio dopo l’assolo, qui a 5:14.


Comunque, tornando ai grafici che definiscono i nostri posizionamenti musicali a seconda degli stati d’animo, sicuramente in rete da qualche parte qualcuno avrà inventato un sistema del genere. E il bello di tutto ciò è che non c’è una canzone che cada nel dimenticatoio. Questi corsi e ricorsi personali ci precedono e ci seguono senza soluzione di continuità ed è giusto così. Lasciate che il suono parli per voi, d’altronde ora non vorrei esagerare ma una grossa percentuale del nostro corpo è composta di quella materia lì, e a chi dice che è intoccabile lo invito a salire a vedere la mia collezione di 33 giri.

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