L’arte della retorica impone di allungare la broda quando si sta raccontando qualcosa di succulento e si vuole tenere sulle spine l’uditorio per condurlo vittoriosamente e nei tempi voluti all’appagamento cognitivo. I meno avvezzi alla lingua intendono questo escamotage una mera sostituzione di parole con locuzioni apparentemente colte e non un’azione di sabotaggio – come si dovrebbe – dell’assetto narrativo volta a ubicare gli elementi fondamentali di ciò che si vuole trasmettere nei punti giusti del costrutto e portare l’esperienza di ascolto alle stelle. Il risultato è goffo e approssimativo tanto quanto la loro grammatica e ci verrebbe voglia di avvertirli che il quadro che ne esce non è per nulla interessante e non fa a loro onore. Per esempio io vi sto dicendo una cosa che si potrebbe esaurire in due parole, e invece guardate un po’ fino a quante righe sono arrivato.