Le donne in vetrina di Amsterdam sono una stranezza per noi mediterranei, e non solo per l’istituzionalizzazione del sesso a pagamento che rappresentano. Ad Amsterdam si vedono molte abitazioni con ampie porzioni di vetrate sulla strada che qui da noi non le hanno nemmeno i negozi nelle vie del centro. La privacy domestica varia con la cultura e le proprie radici ma c’è, come sempre, il solito fattore legato alla latitudine. Chi ha poco sole cerca di prenderselo tutto. Chi ne ha tanto a disposizione usa persino gli scuri.
Nel nostro piccolo, basta che un lombardo soggiorni in un appartamento in Liguria per scardinare le più comuni convenzioni sociali a partire dagli infissi. Persiane spalancate e chi si è visto si è visto, senza badare al vicino di sopra con le mutande stese ad asciugare sulla via o il dirimpettaio che ti guarda in casa per capire, dall’arredamento di cui ti circondi, quanto sei spendaccione. Che ci volete fare. Si tratta di un’usanza e più vai a sud e meno si sta allo scoperto. Che gli italiani diano degli scostumati agli abitanti del nord Europa non è un caso, d’altronde. E questa abitudine alla clausura delle popolazioni latine è un peccato perché impiccioni come noi ce ne sono pochi al mondo e quindi ecco il cerchio che si chiude come le tende per non mettere in piazza le nostre abitudini. Chissà se è nato prima il voyeur o l’esibizionista, questo è il dilemma.
Comunque io quando girello per le strade più eleganti qui a Milano, quelle con le unità monofamiliari in sequenza – ci sono interi quartieri così, tanto che sembra di essere in un film americano se non mancassero il barbecue in giardino, il giardino stesso, il dondolo sotto il porticato e il porticato stesso e pure la bandiera a stelle e strisce – non resisto a sbirciare dalle finestre al piano terra.
Se in estate sono aperte, però, fate attenzione. Ho indugiato troppo, una volta, ed è spuntato un cane enorme che si è messo con i zamponi sul davanzale e mi ha guardato ringhiando altro che in cagnesco. Con le stagioni fredde le cose sono molto più semplici, complice il buio che scende presto e le luci, di conseguenza, accese in pieno pomeriggio.
Domenica, dietro a una vetrata che dava su un minuscolo cortile privato, ho intravisto una donna anzianissima avvolta in una coperta dalla testa ai piedi, con un’espressione immobile che rifletteva le luci di un varietà tv da giorno festivo (una “domenica in” qualunque) su un viso accartocciato dalle rughe. Peccato non aver sentito l’audio della trasmissione che stava subendo. Seduta all’estremità di un profondo divano, in un salotto elegantissimo, sembrava uno di quei monaci ultracentenari orientali le cui foto si vedono tra le notizie più strambe nelle colonne acchiappa-clic dei quotidiani on-line. Avete presente? Clicca qui per vedere la reazione di un passante alla vista della donna più vecchia del mondo, seduta in una casa vuota in un quartiere residenziale di Milano.
🙂
Ho da poco le tende in casa e nell’attesa le ho desiderate parecchio soprattutto in camera da letto per banali motivi di privacy; in soggiorno, invece, avrei potuto anche far senza, complice la vista dei campi coltivati e, in fondo, le pre-Alpi venete.
Viaggiare nei paesi nordici è come entrare in un mondo di guardoni, per poi accorgersi che i voyeur siamo solo noi. Stessa scena tua, a Londra, con andiamo che fissa lo schermo televisivo per tutto il tempo che sono stata a spiarlo. L’unica differenza è che il televisore era spento