siamo tutti uguali

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Ho osservato passare una mamma rom con due figlie piccole per mano e mi sono chiesto, come sempre, se ci sia una strategia o uno studio dietro al modo in cui scelgono e abbinano i vestiti. Voglio dire, è chiaro che se la povertà ti impone di metterti degli indumenti di risulta, quando ti procuri gli abiti devi adattarti a quello che c’è e anche la mattina quando esci per andare al lavoro o anche a vivere di espedienti indossi la prima cosa che ti capita a tiro. Una spiegazione che non mi convince appieno perché comunque capiterà pure di avere sottomano due cose poco sgargianti che stanno bene assieme, anche se di fattura e qualità discutibile, fermo restando che certi gonnelloni con fantasie mai viste in natura li hanno sono loro. Poi, qualche passo indietro, è spuntato il marito fianco di un altro uomo, un amico o un parente. Il marito indossava lo stesso maglione a righe orizzontali blu e marroni della Marlboro Classics che metto sempre in questa stagione, solo che il mio è leggermente slabbrato in fondo e fa un effetto poco elegante, a differenza del suo.

Un pensiero su “siamo tutti uguali

  1. anni fa un amico calabrese mi disse che il grado di benessere di cui godevamo in Emilia Romagna si vedeva da come erano vestiti i rom. Pare che i rom calabresi fossero abbigliati più poveramente.

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