Ho trovato il modo di parlare, nello stesso post di:
– anziani che si ostinano a suonare e cantare le stesse cose di quando erano giovani
– cantanti che caratterizzano indelebilmente con il loro timbro il sound della band in cui ricoprono il ruolo di frontman
– cantanti che, con le band in cui ricoprono il ruolo di frontman, spezzano il cuore di miliardi di fan nel momento in cui abbandonano il gruppo causandone lo scioglimento
– popstar di fama mondiale in grado di sbaragliare il mercato a venti, tenta, quaranta, cinquanta, sessant’anni ecc. tanto è consistente il loro modo di fare musica che, appena si mettono in gioco, si vede la differenza
– cantanti che, una volta abbandonata la band in cui hanno ricoperto il ruolo di frontman causandone lo scioglimento spezzando il cuore di miliardi di fan, comunque fanno musica che, pur di qualità, nulla ha a che vedere con quello che facevano con il gruppo in cui militavano precedentemente e i fan che preferiscono di gran lunga la musica che facevano con il gruppo in cui militavano precedentemente non gli perdoneranno mai il fatto di aver abbandonato la band in cui hanno ricoperto il ruolo di frontman causandone lo scioglimento, sostenendo che dall’abbandono della band tali cantanti fanno musica di merda.
In una parola Sting, che ha pubblicato un nuovo singolo che potrebbe tranquillamente essere una versione duemila e rotti di una canzone di Zenyatta Mondatta, accelerandolo di un paio di bpm, mettendo quache coretto uuuh-ohh all’inizio, sostituendo quel cazzo di organetto nel ritornello con una Telecaster pulita come la suonava chi dico io. Dite di no?
🙂
(non ce l’ho mica il coraggio d’ascoltare Sting..)