Pochi paesi al mondo posso permettersi di perculare gli stati che hanno intorno su cose fondate a partire dalla fonduta. Sarà che ho la coda di paglia, ma guardate lo spot qui sotto e indovinate chi sono quelli che si sentono forti quando guidano un’automobile, usano il formaggio come contorno o, se non sono a proprio agio nel posto dove vivono, anziché spazzare via le buse di vacca dalla strada – noi facciamo cagare cani che rispettiamo di più degli esseri umani senza nemmeno scomodarci a raccoglierla – per migliorare metaforicamente e non il proprio cammino fanno armi e bagagli e cervello e vanno a friggere patatine nei McDonald’s tedeschi. D’altronde che gli vuoi dire agli svizzeri? Che hanno banche impenetrabili e conniventi? Che nel duemila e rotti sono ancora lì con gli orologi e il cioccolato? Tutti luoghi comuni che poi, detto da noi, che comunque siamo pronti a omaggiarli di valigette zeppe di contanti provenienti da affari illeciti e fiaccati dai nostri ritardi cronici malgrado l’uso di orologi svizzeri, lasciano il tempo che trovano. Provate allora a mettere a confronto il famoso video “The extraordinary commonplace” del nostro Ministero dello Sviluppo Economico, quasi tre minuti di Made in Italy che grondano eccellenza e renzismo e mozzarelle a ogni frame, con questo efficace esempio di marketing di sé, la Svizzera che fa pubblicità alla Svizzera, anche se realizzato da una compagnia aerea di bandiera. Se i contenuti ci sono e non hai bisogno della fuffa e della retorica, a far vedere quanto sei figo bastano sessanta secondi.
Qui ci vuole Orson Welles per controbattere 🙂
Ah, quanta nostalgia per l’immortale video di Rutelli “Plis, visit Italy”…
Ne abbiamo fatta di strada… non si sa verso dove, ma ne abbiamo fatta. 😉
https://youtu.be/Lp2uDyzxP6g