Dio ha creato l’uomo operoso. Il diavolo ha rilanciato con l’uomo inoperoso e i due, come i rispettivi creatori, da sempre sono in competizione. Operosi e inoperosi si sono accoppiati e si sono moltiplicati, inizialmente ben compartimentati tra di loro e questo ha generato la prima frattura sociale tra il capitalismo, esercitato dall’uomo operoso e dai suoi discendenti, e dal comunismo, prerogativa dell’uomo inoperoso che vorrebbe spartirsi le ricchezze accumulate dall’uomo operoso convincendolo a parole e a salamelle. Non si sa bene a quale punto dell’evoluzione, fatto sta che un bel giorno uno del clan degli operosi accoppiandosi con una del clan degli inoperosi (o viceversa, su questo la storiografia è piuttosto vaga, quindi potrebbe trattarsi tranquillamente di un uomo inoperoso che ha copulato con una donna operosa approfittando di un suo raro momento di stasi) hanno dato vita a un ibrido, un incrocio che la scienza ha subito classificato come uomo sensibile.
L’uomo sensibile non può essere operoso perché ha i movimenti bloccati dalla precedenza che nella sua mente ha il pensiero creativo rispetto al pensiero operativo. Con il tempo e lo stemperamento della sensibilità con le maggiori o minori percentuali di operosità si sono create infinite sfumature che compongono la classe ibrida degli uomini sensibili. Con un basso grado di sensibilità soggetto a un elevato grado di operosità, l’uomo sensibile ha messo la creatività al servizio dell’operosità, creando l’ingegneria. Agli estremi opposti, un pizzico di operosità diluito in un mare di creatività ha permesso lo sviluppo di figure quali i musicisti rock o gli intellettuali come me (anzi no, io sono sia musicista rock che intellettuale).
La sensibilità induce a far lavorare gli altri al posto nostro. Da una parte quindi gli ingegneri con tanta operosità e il minimo di creatività necessaria si sono inventati i ruoli manageriali nelle aziende, dall’altra i musicisti rock e gli intellettuali, non appena se ne presenta l’occasione, con il loro vissuto sensibile e poco operoso le studiano tutte per sfruttare il lavoro degli altri a loro vantaggio.
Ma se vogliamo spezzare una lancia per l’uomo inoperoso e per gli ibridi frutto di incroci di sensibilità a maggioranza di inoperosità, l’uomo operoso e il versante più operoso degli ibridi in questo periodo dell’anno è facile riconoscerli perché sono già al lavoro vestiti di tutto punto nei loro uffici pregni di aria condizionata e, soprattutto, sono felici di essere lì perché è nel lavoro che trovano la vita.
Gli inoperosi invece, che la vita la vedono solo nella vita in sé anche se da una certa età in poi si pongono il dubbio se sia questa la giusta direzione per non esaurire le risorse vitali per sé e per il nucleo a cui appartengono (e di cui spesso sono alla guida), in bermuda e Birckenstock prolungano ferie in eccesso e seguono il corso della natura, che vuole le stagioni dell’uomo in linea con le stagioni del tempo. L’uomo operoso in camicia e cravatta incontra l’uomo inoperoso in sandali e jeans corti o l’uomo sensibile con tenute intermedie per esempio camicia + jeans + camper solo su certi mezzi pubblici, il primo diretto in ufficio, il secondo a godere l’essenza della giornata in un luogo di intrattenimento culturale o naturale, il terzo mentre si reca al suo lavoro creativo e tutti percepiscono la reciproca appartenenza ma l’antica rivalità e l’incredulità verso gli ibridi sensibili oramai vive latente e sopita nelle convenzioni sociali di tutti.
Il mondo ha trovato infatti un equilibrio perfetto in cui l’uomo operoso senza rendersene conto e senza privarsi di nulla produce anche per l’uomo inoperoso e l’uomo sensibile, e se vi piace il livello di evoluzione in cui per puro caso siete stati predestinati sappiate che tutto quello che vedete è grazie all’uomo operoso e quindi, se siete tendenti in qualche modo all’inoperosità, ricordatevi di fare un cenno, anche finto, di plauso all’uomo operoso che si reca verso il posto in cui esercita un lavoro manuale sui mezzi pubblici e che anche oggi, come sempre, lavorerà anche per voi. Se siete sensibili potete puntare sulla vostra abilità di storyteller, osservare i comportamenti delle due categorie, provare a scrivere una manciata di righe e vedere che cosa ne esce. Io non ci ho capito nulla.