Proprio così: se dovessi spiegare in due parole il reggaeton direi che il reggaeton sta alla musica da ballo come sharknado sta al cinema. Cosa vi viene in mente di più pacchiano, kitsch, ignorante, rumoroso, ridondante, tamarro, strabordante, ipercalorico a proposito di film? Ecco, prendete gli ingredienti di sharknado, applicateli in contesto musicale e otterrete il reggaeton. Se non sapete cos’è il reggaeton – a parte che non ci credo – basta accendere la radio o andare in un qualunque locale in cui si fa festa. Quel ritmo è il reggaeton. Oggi tutto è reggaeton e se passa qualcuno in macchina con lo stereo a palla potete star sicuri che quello è reggaeton, se il vicino ecuadoriano vi sveglia con la sua musica di merda si tratta di reggaeton, se assoldate un dj per una serata la sua playlist sarà tutta di reggaeton, se qualcuno si invaghisce di vostra figlia adolescente e le manda via whatsapp una canzone che lo rappresenta – l’equivalente delle compilation su cassetta con i Joy Division che preparavamo per le ragazze di cui eravamo innamorati noi per trovare le parole migliori per far loro capire come eravamo fuori – o è rap italiano di merda o è quella merda di reggaeton. Il reggaeton è una delle poche cose che libera tutto il razzismo che c’è in me, che mi fa pensare che gli USA sono stati fin troppo clementi con Cuba e tutto il continente americano centrale e meridionale, che sarebbe davvero più proficuo aiutarli a casa loro paracadutandogli strumenti musicali in modo che si sfoghino con il reggaeton e tutta la merda latino-americana che suonano e ballano anziché impestare l’occidente europeo o il nord-america e i suoi primati culturali che la cosa più tamarra prodotta non va oltre l’heavy metal. Resta da chiedersi come sia stata possibile la proliferazione del reggaeton qui da noi, ma si tratta ovviamente di una domanda retorica.
Metto un “mi piace” sulla fiducia perché non so cos’è il reggaeton o come cavolo si chiama. Fino a poco tempo fa non sapevo cosa fosse il djent e anche adesso non sono sicuro: lo definisco death-metal con tendenza alla non musicalità però mi rendo conto di sembrare sempre più un matusa contro i giovinastri scapestrati moderni.
– Che tempi!
– Poliritmia!
Stupendo trovare scritto da qualcun altro ciò che si pensa nel profondo!Capita solitamente solo con i grandi scrittori e poeti (anche musicali). Pensa che io l’ho vissuta dal vivo questa nascita e proliferazione intestinale di escrementi musicali chiamati reggaeton…infatti ho vissuto per 4 anni in Colombia con la mia ragazza (colombiana appunto). Sono scappato per non impazzire o uccidere qualcuno…là ad ogni ora, di ogni giorno, in ogni dove sempre e solo la stessa m…a, dal vallenato, alla rumba, alla salsa al reggaeton (il peggio del peggio). Con profonda ignoranza maleducazione campanilismo vomitevole, tutti a fare baccano , sempre e comunque, nella totale incuranza delle più elementari norme di civiltà e buona convivenza.Me ne sono andato…e cosa scopro…che il mostro ha raggiunto l’altra sponda del mondo prima di me…Scapperò in Giappone…chissà se là ancora ascoltano i cari vecchi Pearl Jam.
sono onorato del tuo commento e del fatto che la pensiamo allo stesso modo. Grazie per esser passato di qui.