C’è una leggenda metropolitana dell’informatica che dice che ci sono poteri occulti che attivano attraverso un virus da remoto la webcam di cui i laptop sono provvisti e registrano a tua insaputa quello che fai al pc e poi ti ricattano. Bene, cari poteri occulti, ricattate pure un povero vecchio che scrive al suo blog con gli occhiali perché altrimenti le lettere sul foglio elettronico bianco sfarfallano e non a causa di un effetto programmato in html5 o un javascript ma perché la vista, dopo venticinque anni di lavori al computer, ha avviato la sua speranzosa procedura per andare in pensione. Questo solo per iniziare, perché da qualche altra parte in questi nostri corpi cinquantenni tutta la smania di fare e disfare, accelerare per arrivare, salire metaforicamente i gradini due a due, cambiare arbitrariamente alla ricerca del meglio, sfidare le leggi della natura con notti in bianco, aglio olio e peperoncino all’una di notte, abbigliamento indossato in base all’estetica e non alla comodità o alle condizioni atmosferiche, senza contare gli effetti collaterali di pressione circolazione digestione e altri ameni sconvolgimenti fisici, insomma giustamente certe cose di questo mondo non sono più alla nostra portata e sarebbe giunta ora di fare spazio alla nuove leve, se non fosse che le nuove leve ancora sono lì che arrancano per emanciparsi emotivamente, professionalmente ed economicamente. Ci viene richiesta la stessa freschezza di un tempo ma qui un certo entusiasmo che avevamo già messo via con l’ultimo cambio degli armadi delle stagioni della nostra vita ormai è tutto tarmato che sembra un colabrodo. Che figura ci facciamo se ci dimentichiamo cose importanti nello svolgimento del nostro lavoro? È colpa nostra se gli standard della concentrazione oggi si sono evoluti come la velocità dei microprocessori o le capacità degli hard disk, e la nostra è a rischio obsolescenza come uno di quei vecchi sistemi operativi che la modernità non tiene nemmeno più in considerazione nella compatibilità delle nuove tecnologie? E per fortuna che lavoriamo nei servizi e le conseguenze di quello che facciamo non mettono a repentaglio l’incolumità fisica nostra e degli altri. Al massimo ci dimentichiamo di rispondere con prontezza a una mail perché arriviamo in ufficio cotti dopo una notte agitata dagli incubi professionali generati dalle incombenze alle quali sicuramente non siamo più adeguati. E la cosa paradossale è che il mercato richiederebbe sempre più carne giovane e invece si deve accontentare di vecchietti sempre più rincoglioniti dai social network. Forse è questo il motivo per cui l’economia non si riprende.
questo mi è piaciuto assai. sarà che mi sento parte in causa? 😀
ah, e mi piace assai anche l’impronta minimale del blog. bei colori anche