che cosa ci passa per la testa reloaded

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Metti che hai deciso di partire per l’Australia il 29 di agosto per non fare più ritorno, almeno sulla carta, e hai già acquistato il biglietto del viaggio. Il visto per lavoro o studio dura un anno e se vuoi rinnovarlo devi passare tre mesi in fattoria a fare il bracciante agricolo oppure in famiglia come ragazzo/a alla pari. L’espatrio, visto così, sembra una solenne lezione di civiltà ma non è questo il punto. Che cosa ci passa per la testa da qui al 29 agosto? La data è un punto di svolta che ha la possibilità di riuscita del 100%. Quello che succede dopo si vedrà e nei giorni che ci separano dalla partenza si possono fare voli di fantasia più ampi delle venticinque ore di aereo con scalo a Singapore. Ci sono però anche i casi di date che sono punti di svolta in potenza ma, diciamocelo, le possibilità di riuscita sono riconducibili alla categoria dei miracoli. Date altrettanto in là nel tempo che mettono alla prova la nostra vera indole. Siamo ottimisti, realisti o pessimisti? Io sono pessimista ma al contempo ritengo questo tipo di attesa una delle esperienze più intense che il genere umano sia in grado di vivere. Tanto la cosa andrà male, giusto? Ci diranno di no, il voto sarà insufficiente, preferiranno qualcun altro, avranno finito le scorte, pioverà, annulleranno l’appuntamento, ci liquideranno con una e-mail o, peggio, con un sms. Quindi godiamoci il tempo che ci separa dall’esito, dalla riuscita, dalla risposta e dal momento più importante facendoci tutte le illusioni che vogliamo. La delusione sarà amara comunque, tanto vale compiacersi nel presente che, tutto sommato, fa sempre bene al morale e prima di addormentarsi concilia notti serene da sognatori professionisti.

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