Il dramma, quando sono in mezzo a voi, è che io non so a chi telefonare. O meglio, una volta chiamato a casa per avvisare a che ora arrivo da Firenze, manifestata la reciproca voglia di rivedersi con mia moglie, parlato con mia figlia per un analogo scambio di affetto, la lista delle persone che posso sentire è già bella che finita.
Non ho responsabili da mettere al corrente circa l’esito positivo della riunione di affari che mi ha occupato la giornata, non ho colleghi con cui condividere i prossimi step, non ho subalterni a cui impartire decisioni sul modo in cui portare a termine il problema che li ha tenuti fermi in mia assenza. Non ho location da confermare, briefing da condividere, call a cui partecipare, brainstorming in cui far emergere il mio estro, loft da arredare, mail da commentare, playlist da consigliare.
Non ho amici che mi devono dare ragguagli sull’orario e il campo della partita a calcetto di stasera, non ho ex compagni di classe da invitare alla rimpatriata di sabato, non ho genitori anziani che se non li chiamo ogni giorno si preoccupano malgrado io abbia cinquant’anni, o meglio li ho, anzi, me ne è rimasto solo uno, ma anche se non ci sente per una settimana non è la fine del mondo.
Non ho contatti di Facebook che mi fanno gli auguri di compleanno, perché ho tolto la notifica della mia data di nascita, e comunque il mio compleanno era ieri e quindi se volete farmi gli auguri potete farlo anche qui e farlo con due giorni di ritardo, di certo non mi offendo.
Non ho amanti o possibili tali con cui flirtare dopo aver sentito mia moglie, non ho amiche con cui organizzare scappatelle alla prossima occasione, non ci sono sconosciute conosciute su Internet per passare a una fase di reciproco approfondimento e vedere che succede. Non ci sono compagni di corsa per rimandare l’uscita di domenica mattina, appassionati della montagna a cui chiedere in prestito uno zaino, altri membri della squadra dilettantistica di ciclismo con cui scambiarmi foto di bici da migliaia di euro. Se fosse per me non avrei nemmeno il telefono e non c’è davvero alcun rischio di perdere una chiamata mettendolo sulla vibrazione, tanto non vibrerebbe mai.
Hai tolto la notifica del compleanno? Grande, sarà la mia prossima mission.
Io non lo so chi devi chiamare quando torni DA Firenze, ma la prossima volta che vieni A Firenze, se mi fai un cenno andiamo a farci una pizza o una birra o anche solo due chiacchiere.
Magari ci spendiamo insieme quell’ora che ci separa dal GMT.
Qui però in un colpo solo hai “chiamato” un sacco di gente e gli auguri te li faccio volentieri e se raccogli Hombre a Firenze e vi volete fermare a Modena, un cotechino o due tortellini ci possono scappare
Buon compleanno, fratello asocial 2.0
Senti, però quando passi da Genova chiama!
Auguri Plus, buon compleanno.
Un ritardo di più di due settimane come lo vedi? Auguri! (A questo punto, se passi da Roma, o ancora meglio in Sabina, eccetera, eh.)