Qualche sera fa a cena osservavo mia figlia mangiare, seduta a tavola di fronte a me. Ho attivato, non so per quale combinazione di comandi del mio sistema operativo, l’occhio cinematografico da dilettante e ho subito notato lo sfondo di quella scena, lo stesso di una foto di una decina di anni fa, eccezion fatta per qualche piccola miglioria nell’arredamento. La foto in questione la ritrae mentre gattona sorridente verso la macchina fotografica, e ricordo anche di aver prodotto un elementare fotomontaggio inserendo un fumetto con una frase pensata per stampare poi una specie di biglietto di auguri a un’amica di famiglia. La versione dodicenne di mia figlia invece, in quel momento, stava facendo chissà che cosa con il suo smartphone e lo so che non dovremmo permettere l’uso del telefono a tavola, ma che ci volete fare. Va benissimo a scuola, al momento non ci dà nessunissimo problema, quindi certi divieti con lei li consideriamo inappropriati soprattutto se costituiscono eccezioni alla regola. Se proprio vogliamo, ci sono ben altre cose che ci preoccupano, come il fatto che ha imparato a fare piazza pulita nella cache di Chrome del suo uso di Internet sul pc di casa. Noi la riempiamo di raccomandazioni, lei ci assicura del suo comportamento, e così si naviga a vista. Ma non era qui che volevo andare a parare. Dicevo che osservavo mia figlia che sembra una sedicenne a tavola dando la schiena alla sfondo di una foto in cui c’è sempre lei ma piccolissima, questo almeno nella mia immaginazione. E niente, pensavo solo che sarebbe stato bello sovrapporre davvero le due scene, vero?
A me capita guardarla a tavola mentre parla a raffica senza darci quasi il tempo di risponderle e ricordare quando stava sul seggiolone, con limitate capacità linguistiche e io allora immaginavo l’oggi e oggi ricordo l’allora
E mi chiedo: sarà sempre così? Passerò il mio tempo a immaginare il suo futuro è ricordarne il passato?
Io però ricordo, all’epoca in cui ero iscritto su FB, la foto di un bambino a tavola con uno strumento digitale tra le mani e il tuo commento “educazione 2.0”.
Niente.
Dicevo: niente, tua figlia vince sempre ☺