Dal vivo ci sono tantissimi modi per evitare gli incontri poco graditi. La diffusione della telefonia portatile ha condotto questa casistica all’estremo: per non farci chiedere contributi dalle questue quotidiane di enti e associazioni che vogliono i nostri soldi la scusa migliore, al momento, è proprio quella di fingersi impegnati in una discussione al telefono con un interlocutore inesistente. Io mi tengo sempre pronto l’auricolare nelle orecchie, tra l’altro mi tiene caldo, mi dà sicurezza, mi esclude un po’ dal vociare che mi circonda anche senza necessariamente ascoltare della musica, e mi rimuove anche il cerume se proprio vogliamo dirle tutte. Ma soprattutto mi consente di correre ai ripari quando vedo avvicinarsi il raccoglitore di fondi o il mendicante di turno. La società delle comunicazioni mobili non sa che farsene di questo substrato umano che vive con gli spiccioli dei professionisti che fanno business al telefono.
Ma no, io al massimo faccio finta di mettermi d’accordo con un amico sui programmi della serata e generalmente concludo queste conversazioni inesistenti sentendomi una merda per non aver ascoltato chi aveva bisogno. Ma i tempi in cui ci si nasconde dietro un albero o in un negozio per non incrociare qualche personalità ostica non sono finiti. Gli escamotage tradizionali sono sempre efficaci. Io quando scorgo mia sorella e quel cretino di mio cognato a spasso addirittura fuggo in direzione contraria, nel senso che scappo proprio perché non ho il coraggio di affrontarli.
Il problema è che sull’Internet è tutto più semplice grazie ai sistema dei blocchi, del rendersi invisibile, del adottare policy di privacy in modo da risultare presente solo a chi vogliamo. E anche se dovremmo essere abituati a queste procedure, io tutt’ora ci rimango male quando vedo che mancano pezzi di conversazioni perché chi non vuole farmi leggere i suoi pensieri ha esercitato il suo diritto a tenermi fuori dalla sua vita. Il vero male del duemila è che non possiamo essere simpatici a tutti, e mentre prima in carne e ossa era facile identificare amici e non amici, sul web è tutto più complicato. Ma questo non perché abbiamo velleità di beneficiare di un consenso universale. Io, se conoscessi uno come me, fare carte false per passare del tempo con lui, e spero che voi, ancora con me, facciate lo stesso. Vero? VERO?
Verissimo. Chiama me quando ti proteggi con l’auricolare. 😃
Acciderbaccolina se è vero!
Eccome, ti ho anche detto che ti omaggio della copertina di Three Imaginary Boys, vedi un po’ tu!
Sono il tuo editore immaginario.
Almeno fino a quando non ne trovi uno in carne ed ossa.
E sono un po’ anche il tuo Pancrazio… che belle le storie di una volta.
Vero sì! Il fatto è che se ti incontrassi per strada non ti riconoscerei, o al massimo ti identificherei con un viso noto e ci metterei un po’ ad associarti alla tua foto su FB. Al contrario riconosco benissimo persone che nemmeno su FB voglio vedere…