Ci sarà qualcuno con il mal di testa perché si è abbuffato a dismisura e ha appena preso un’aspirina, d’altronde la fine del mondo come lo conosciamo non è che si possa prevedere. Se avessi mal di testa qualche ora prima – ammesso che si conosca l’istante in cui tutto il sistema viene spento – io una pastiglia la prenderei lo stesso. Si tratta di un istante come tutti gli altri, lo abbiamo visto a Pompei con la gente sorpresa nelle più elementari attività quotidiane dalla lava. Ci sarà qualcuno che osserva scorci famigliari di casa sua e pensa a quante volte si è soffermato su quei dettagli ignorando il fatto che da lì, da quella parte di spazio ora provvisoriamente chiuso all’interno di mura domestiche, non ci passeranno più altre migliaia di anni di storia. E pensate a quante volte ce lo siamo immaginato con una colonna sonora come “Shine on you crazy diamonds” solo perché era circolata quella musicassetta con la registrazione del terremoto del Friuli, ve la ricordate? Un registratore di una volta che, malgrado il collegamento via cavo con il giradischi con su la facciata A di “Wish you were here” dei Pink Floyd, mantiene attivo un microfono che registra l’audio dell’ambiente. La scossa tellurica, la gente che grida, si chiama, corre via fuori al riparo. A noi era successo una cosa simile ma con un disco di Venditti, “Sotto il segno dei pesci”, e sopra una crisi isterica tra le mie sorelle rimasta registrata a loro insaputa, sapete come sono le ragazze. Il registratore era un Philips grigio (di colore) e mono di qualità, un regalo di Natale forse dello stesso anno del terremoto. Come colonna sonora dell’apocalisse preferiremmo tutti qualcosa di meglio di Venditti o di Ligabue che fa certe cover in italiano dei REM a tema, quindi state sempre pronti con il vostro pezzo da mettere sui titoli di coda a portata di mano oppure lasciatevi guidare dalla casualità del vostro riproduttore di mp3 o da Spotify, che ha sempre la canzone giusta per il momento giusto. Se invece sapete l’ora esatta per l’appuntamento decisivo con la fine del mondo come lo conosciamo, magari avete qualche antenato Maya che vi ha tramandato il pronostico, saprete dirci esattamente in quell’istante che cosa staranno facendo i vostri gatti domestici, tanto sono abitudinari. Per noi umani è diverso anche se abbiamo tutti le nostre routine. Molto probabilmente quando succederà non sentiremo nulla perché staremo correndo con le cuffiette ad archetto piantate nelle orecchie, o ancora staremo scrivendo qualcosa a proposito e speriamo ci sia dato il tempo almeno per termin
Ottimismo eh, mi raccomando! Per fortuna leggo oggi quello che hai scritto ieri e sono abbastanza certa che il mondo che conosco ci sia ancora
sei ventiquattr’ore in ritardo come l’altra parte del mondo?
Esatto. Sincronizzata male