Non so se avete visto il video di Barack Obama che, durante il discorso tenuto in occasione della cerimonia della grazia al tacchino, ha fatto una battuta, come dicono quelli del Post, “di quelle che fanno i padri mettendo in imbarazzo i figli, ma che alla fine fanno un po’ ridere”. Le battute stupide le facciamo tutti, noi papà, ed è interessante seguire la curva inevitabilmente discendente dell’approvazione dei nostri figli che si incrocia con quella in salita, appunto, della vergogna per un senso dell’umorismo così infantile e inappropriato per un adolescente. Nonostante ciò, noi papà continuiamo a farle perché siamo autoreferenziali, da questo punto di vista, speriamo che prima o poi tutto ritorni come prima e cioè che i figli a un certo punto tornino bambini della materna, cosa che raramente avviene. Ma è bene che sappiate che non si tratta di uno sforzo inutile, quello di tenersi in esercizio con le battute stupide, perché poi i padri magari diventano nonni e anche se l’umorismo cambia con le mode certe stupidaggini non tramontano mai.
Io sono uno dei più autorevoli inventori di battute stupide da fare a tavola, in macchina durante i viaggi lunghi, ora anche via whatsapp direttamente con mia figlia. Questo perché ho avuto un grande maestro che era mio papà. Ecco, lui fin troppo tanto che, quando la demenza senile e poi Alzheimer se lo sono pian piano portato via, teneva conversazioni solo con le stesse freddure ma proprio nel senso delle stesse due o tre ripetute in ogni occasione. Per questo cerco di mettermi un freno e darmi un contegno, non voglio che mia figlia mi creda solo in grado di dire e fare stupidaggini anche se, insomma, la questione è piuttosto borderline.
Ma il punto è che noi papà, ora che abbiamo addirittura Barack Obama come endorser, ci siamo tutti ringalluzziti sul valore sociale e affettivo delle nostre battute stupide. Possiamo andare orgogliosi della nostra stupidità al cospetto delle nostre mogli e far loro notare che il presidente dei presidenti del mondo mondiale, quello di fronte al quale sono pronte a sciogliersi per la sua classe, intelligenza, carisma, fermezza, serietà, impegno, fascino, lui in persona ha detto in occasione della cerimonia della grazia al tacchino una cosa come “il tempo vola, i tacchini no”. Roba che farebbe scompisciare dal ridere qualunque figlio sotto i dieci anni e arrossire dall’imbarazzo qualunque pre-adolescente. Da allora, la mia produttività in termini di battute stupide in casa è aumentata credo del 150%. Le dico, mia moglie mi osserva sorridendo, mia figlia fa la sua solita smorfia di disapprovazione, io rido e ricordo che si tratta di una stupidaggine che avrebbe potuto dire Obama, il presidente degli Stati Uniti forte di un doppio mandato. Noi papà di tutto il mondo, con Barack Obama che ci rappresenta. Stasera, per farvi un esempio, quando saremo a tavola, magari nel bel mezzo di una conversazione del più e del meno, potrò dire a mia moglie e mia figlia che anche oggi c’era nebbia.
al grido di: “una risata li seppellirà” 😛
Le battute sono l’anima della buona vita famigliare
Ps. Noi si è riso in famiglia alla battuta, figlia compresa (che ancora è lontana dall’adolescenza)
anche i morti ridono
giusto! Soprattutto quando i figli giocano a pallavolo AH AH AH AH AH… ehm…
ma voi siete di parte 🙂
Ha ha ha