Non è assolutamente vero che i racconti o li odi o li ami, perché è vero che qualcuno è di questa opinione ma ci sono, come al solito, delle sagge vie di mezzo. Io per esempio vado a periodi, ma devo ammettere che in genere preferisco i romanzi alle storie brevi. Non è certo stato il caso di Carver o di Grace Paley o quell’inquietante sicurezza degli oggetti di A. M. Homes che, come alcune delle vicende di America Oggi di Altman, sono state adattate per il cinema in una versione davvero niente male di cui al momento mi sfugge il regista. Ho letto tempo fa anche una bella raccolta di Stuart Nadler dal titolo “Nel libro della vita e altri racconti” e ce ne sono anche un paio davvero imperdibili, secondo me, di Richard Ford. Ho dimenticato di aggiungere prima che c’è anche il punto di vista dello scrittore, sulla stesura dei racconti. C’è chi dice che è più difficile rispetto a un libro vero e proprio perché è complesso condensare in poche pagine delle storie credibili, ma a me sembra invece più semplice almeno come approccio. Quante volte mi viene voglia di prendere qualcuno di questi post qui e farne una raccolta così, tanto per fare qualcosa. Comunque tutta questa era l’introduzione a una scrittrice che ho scoperto solo ora e che si chiama Lorrie Moore. Ho preso in biblioteca l’ultima pubblicazione uscita quest’anno, dal titolo “Bark” e vi metto anche il link per saperne di più. Avete presente quegli amori a prima vista che, nel caso degli autori letterari, si dice amore alla prima parola? Ecco. Si tratta di una prosa molto intelligente e divertente, a volte cinica e spietata come solo la realtà può esserlo. Storie che non sfigurerebbero in un film di Todd Solondz. Insomma, se avete già letto Carver, Grace Paley, A.M. Homes, Richard Ford e Stuard Nadler, dateci dentro con Lorrie Moore, di materiale ce n’è a bizzeffe.